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Newsletter del 25 Novembre 2008

Codice deontologico in linea con l'Antitrust

Laura Cavestri
MILANO
Modifiche per lo più "simboliche". Ma che sgombrano il campo da possibili equivoci interpretativi e affermano, al centro, la qualità della prestazione (e non la tariffa) come garanzia, fanno spazio al concetto di pubblicità informativa, eliminando ogni riferimento a tariffe e compensi di riferimento.
Sono queste le linee essenziali dell'ultimo aggiornamento al codice deontologico approvato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Un testo che «segue scrupolosamente – ha spiegato il consigielre delegato, Stefano Marchese – le indicazioni dell'Authority Antitrust», che dovrà dare il definitivo "disco verde" al termine della sua indagine conoscitiva. «Le norme deontologiche aggiornate – ha aggiunto ancora Marchese – sono in vigore dal 1° novembre ma con effetto retroattivo. In pratica, chi fosse sotto procedimento per violazioni venute meno in base alle modifiche potrà vedere archiviato il fascicolo».
Innanzitutto, nei casi di assistenza congiunta allo stesso cliente (articolo 17, comma 3), si afferma l'obbligo di evitare contatti diretti con il cliente assistito dall'altro collega, senza preventiva intesa con quest'ultimo. La ratio è evitare iniziative o comportamenti che sottraggano scorrettamente clientela. Con l'abrogazione dei commi 2, 3 e 4 dell'articolo 25 escono dal Codice le disposizioni di dettaglio sui compensi professionali e sul tariffario di riferimento. Precisazioni che potranno trovare posto in sede di rinnovo di tariffa.
La "comunicazione informativa" diventa, senza più ambiguità, "pubblicità informativa". Nessun vincolo di mezzi per veicolare il messaggio pubblicitario se non il decoro e l'assenza di intenti denigratori.
«Nel Codice – ha concluso Marchese – emerge soprattutto la volontà di riconoscersi, pur essendo una categoria professionale e non un'impresa, senza ambiguità di linguaggio come soggetti al diritto della concorrenza e, per questo, intenzionati a dimunuire al massimo l'asimmetria informativa con la clientela».


21 novembre 2008

 
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