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Newsletter del 25 Novembre 2008

Ecco il piano Cipe da 13 miliardi


Carmine Fotina
ROMA
Trasporti, energia, innovazione, tlc, aree industriali: questi i settori che si spartiranno il Fondo per le infrastrutture strategiche da 12,7 miliardi. Con la ripartizione, che sarà affidata al Cipe nella riunione di venerdì prossimo, scatterà il piano di rilancio degli investimenti a sostegno della domanda pubblica predisposto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal ministro dello Sviluppo Claudio Scajola anche in chiave anti-crisi.

In tutto, il Cipe ripartirà risorse per poco meno di 16 miliardi, ma il piatto forte è costituito dai 12,7 miliardi del Fondo che fa capo al ministero dello Sviluppo. Ecco, secondo quanto risulta al Sole-24 Ore, come sarà distribuito il Fondo: 7,3 miliardi alle infrastrutture di trasporto (in prima fila il Ponte sullo Stretto e la Salerno-Reggio Calabria); 2 miliardi a un «Programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati»; poco meno di 1,8 miliardi per sostegni a investimenti nel Mezzogiorno finanziando nuovi contratti di sviluppo; 200 milioni al programma per l'innovazione "Industria 2015"; 800 milioni alla rete di telecomunicazione a banda larga; 700 milioni all'energia per favorire l'utilizzo di fonti rinnovabili e interventi per il risparmio energetico.

In particolare, il piano per le bonifiche punta a riqualificare aree con elevati rischi sanitari ed ambientali per reindustrializzarle. Si tratta di un programma già definito nell'ambito della delibera Cipe del 21 dicembre 2007, con la riunione di venerdì il ministero vuole però accelerare la scelta dei siti. In lizza ci sono 54 aree industriali di interesse nazionale, 34 al Centro-Nord e 20 al Centro-Sud. Si va dalla zona Bagnoli-Coroglio, Napoli, a Gela e Priolo in Sicilia, da Sesto San Giovanni (Milano) a Cengio in Liguria.

Preannunciati gli interventi per la banda larga (saranno emanati dei bandi di gara per coprire zone del Paese contrassegnate dal digital divide), per l'efficienza energetica e per "Industria 2015": i 200 milioni che sbloccherà il Cipe si aggiungeranno a risorse a valere su altri Fondi per un rifinaziamento complessivo da 1,1 miliardi.

Rappresenta una novità invece la dotazione da 1,8 miliardi per sostenere l'insediamento di nuovi investimenti produttivi al Sud, anche mediante programmazione negoziata. A fare da "pivot" di quest'operazione dovrebbe essere l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (ex Sviluppo Italia) secondo direttive emanate dal ministero dello Sviluppo.

I 1.800 milioni che saranno riservati al Sud saranno però solo una parziale "consolazione" per le Regioni meridionali, più direttamente toccate dalla riprogrammazione del Quadro strategico nazionale 2007-2013 da cui è scaturito il Fondo infrastrutture da 12 miliardi e 770 milioni. I conti sono stati già fatti e i Governatori intendono discuterne con molta attenzione alla Conferenza straordinaria Stato-Regioni che precederà la riunione del Cipe.

La manovra economica triennale ha stabilito la rimodulazione di una parte del Quadro strategico nazionale 2007-2013, il grande contenitore (122 miliardi di euro poi ridotti a 112) che ospita fondi strutturali, confinaziamento nazionale e Fondo aree sottoutilizzate. Questa operazione ha accentrato presso il ministero dello Sviluppo economico 12 miliardi e 774 milioni reperendone oltre l'89% da risorse destinate al Mezzogiorno. Ecco, nel dettaglio, da dove proviene il Fondo infrastrutture strategiche di Scajola: 10,9 miliardi da Programmi nazionali per il Sud, 543 milioni da Progetti speciali per il Sud; 1,3 miliardi da Programmi nazionali destinati al Centro-Nord.

È, intanto, in via di definizione anche l'intervento per offrire nuove garanzie per il credito alle piccole e medie imprese. Nel Dl-banche sarà esteso anche all'artigianato il Fondo già operativo per le Pmi: funzionerà soprattutto da garanzia di secondo livello a protezione dei Confidi. Per questi ultimi (oggi ce ne sono circa 900), scatterà un'operazione di razionalizzazione e potenziamento che coinvolgerà anche Unioncamere. Il fondo avrà una dotazione di 600 milioni, dei quali circa 450 milioni di rifinanziamento. Scajola punta poi ad estendere il raggio di azione del Fondo di garanzia anche a operazioni finalizzate alla capitalizzazione delle imprese.

Il rilancio degli investimenti

PROGRAMMI COMUNITARI E FAS

112,2 miliardi
Qsn 2007-2013
Il nuovo valore, frutto di un taglio di 10,5 miliardi del Fas (il valore iniziale era di 122,7 miliardi). All'interno del Qsn, il Fas prima pesava per 63,3 miliardi; dopo i recenti tagli vale 52,8 miliardi

3 miliardi
Progetto obiettivi di servizio
Salvaguardata la dote da 3 miliardi per il raggiungimento di determinati obiettivi di servizio. Il valore dei programmi del Qsn è calato del 6,3% al Centro-Nord e del 5,1% al Sud

4,1 miliardi
Fas in Sicilia
È il valore del Programma Fas regionale più alto, anche dopo la rimodulazione stabilita dalla manovra economica. Al secondo posto la Campania con 3,9 miliardi. Segue la Puglia con 3,1 miliardi

Sabato 15 Novembre 2008

 
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