L.Ga.
Il differimento al 2009 dei nuovi limiti per il bilancio abbreviato e per l'esonero dal consolidato spiazza le piccole e medie imprese. Le società che, nel biennio 2007-2008, hanno superato il precedente tetto fissato dall'articolo 2435-bis del Codice civile devono passare al bilancio ordinario, anche se restano al di sotto dei limiti stabiliti dalla direttiva 46/2006/Ce. Per contenere i costi amministrativi delle Pmi, sarebbe opportuna una correzione normativa che rendesse applicabili i nuovi importi già al bilancio 2008.
Il decreto legislativo 173/08 ha innalzato rispettivamente da 3,65 milioni a 4,4 milioni e da 7,3 milioni a 8,8 milioni i limiti di attivo e di ricavi al di sotto dei quali è possibile redigere il bilancio in forma abbreviata. L'utilizzo di questa forma è particolarmente vantaggioso quest'anno, in termini di oneri amministrativi e di consulenza, in seguito alla mole di informazioni aggiuntive richieste per la relazione sulla gestione, documento obbligatorio per chi esce dal bilancio abbreviato. Le Srl, inoltre, se perdono i requisiti per l'abbreviato, devono istituire il collegio sindacale anche se il loro capitale è inferiore a 120mila euro.
Il decreto legislativo 173/08, che disciplina anche la nuova relazione sul governo societario, fissa esplicitamente la decorrenza di tutte le sue disposizioni (comprese quindi quelle sui nuovi limiti dell'abbreviato e dell'esonero dal consolidato) dal bilancio dell'esercizio che ha inizio dopo la sua entrata in vigore, cioè dal 21 novembre 2008. In pratica, le nuove regole scatteranno solo dal bilancio 2009: non è dunque possibile applicare i nuovi limiti al rendiconto attualmente in fase di chiusura (si veda il documento del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili allegato al Sole 24 Ore del 20 febbraio). Secondo Assonime, anzi, l'utilizzo delle nuove soglie partirebbe solo dal 31 dicembre 2010 avendo a base il biennio che si chiude a quella data.
Le società che hanno superato la vecchia soglia, ma non quella nuova, devono pertanto passare al bilancio ordinario, con le complessità e i costi che ciò comporta, anche se, già dal prossimo anno, potranno eventualmente rientrare nella forma abbreviata. Le complicazioni toccano anche i piccoli gruppi societari, costretti a predisporre, magari solo per quest'anno, il bilancio consolidato.
Per semplificare, sarebbe opportuno correggere la decorrenza del decreto 173 e stabilire, per i soli limiti del bilancio, l'immediata applicabilità.