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Newsletter del 22 Febbraio 2010

Intesa sull'apprendistato nelle piccole imprese

MILANO
Arriva l'intesa per l'apprendistato professionalizzante all'interno delle Pmi. È stato infatti raggiunto l'accordo interconfederale tra Confapi, la confederazione della piccola e media industria privata, e Cgil, Cisl e Uil. A renderlo noto è la stessa confederazione. Le aziende che applicano i contratti di lavoro Confapi - sono 120mila quelle associate, per 2.300.000 occupati - potranno pertanto quindi beneficiare della possibilità di svolgere l'attività formativa degli apprendisti all'interno dell'azienda, riconoscendo le parti firmatarie il ruolo educativo del processo lavorativo e del tutor aziendale.
Secondo le indicazioni che trapelano dalla Uil, quello concluso ieri è un accordo quadro che vale per tutti, salve le modifiche che i singoli Ccnl potranno introdurre. Viene confermato il valore dell'azienda formatrice, che certificherà la qualifica dell'apprendista con un accompagnamento da parte dell'ente bilaterale, che controlla di fatto la correttezza e la qualità del piano formativo. Senza il via libera dell'ente bilaterale, infatti, il datore di lavoro non può realizzare il piano di formazione. L'ente bilaterale collabora con l'impresa sia nella fase di attuazione del piano formativo sia in quella di valutazione degli obiettivi raggiunti, mediante l'attestazione della qualifica. Alla fine del percorso al lavoratore viene ricosciuta dall'ente bilaterale la formazione in questo modo effettuata, con una documentazione che ha lo stesso valore dell'attestato concesso alla regione.
Quello professionalizzante è una delle tre tipologie di apprendistato previste dalla legge Biagi (decreto legislativo 276/03, articolo 49): le altre due sono l'apprendistato per l'espletamento del diritto dovere di istruzione e formazione e il contratto di apprendistato per l'acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione. In base all'articolo 86, comma 13 dello stesso provvedimento, gli accordi interconfederali possono intervenire a disciplinare i contenuti del decreto stesso.
«Si tratta di un grande risultato - è stato il commento del presidente di Confapi, Paolo Galassi - che premia la volontà di privilegiare il dialogo nel confronto fra le parti sociali e che segna una svolta positiva nelle relazioni sindacali. Finalmente - ha concluso Galassi - si percorre insieme la strada che può portare alla soluzione dei reali e veri problemi dell'impresa nel suo complesso per meglio uscire dalla crisi».
Va ricordato che per favorire la diffusione dell'apprendistato professionalizzante e creare un canale parallelo rispetto a quello regionale, il decreto legge 112/08 (in legge 133/08) ha aggiunto il nuovo comma 5 ter all'articolo 49 della legge Biagi: in base alle nuove regole, in caso di formazione esclusivamente aziendale, non è più necessaria la presenza di una disciplina regionale. In altri termini, i profili formativi di questo tipo di apprendistato sono rimessi del tutto ai contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale, da associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale o agli enti bilaterali.
An. C.
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