MILANO
La recente crisi economica ha insegnato qualcosa alle aziende: per strappare il prezzo e il servizio migliore ci si deve alleare. Anche in campo energetico. Lo dimostra la sostanziale tenuta sul mercato dei Consorzi d'acquisto di elettricità e gas, nati nel 1999 con la prima liberalizzazione Bersani e nel tempo cresciuti fino a trasformarsi da semplici intermediari fra grossisti e aziende associate in vere e proprie "centrali" del fabbisogno energetico, in grado di operare direttamente sul mercato e fornire servizi di counseling a chi non dispone di esperienza e conoscenze adatte per affrontare in solitaria il mare aperto.
L'Osservatorio Consorzi energia di Confindustria ne annovera sei in Lombardia, ma in realtà anche altre associazioni hanno investito sulla formula, come ad esempio il CenPi di Confartigianato. Nel milanese opera Assoutility, promossa da Assolombarda, mentre nella provincia di Monza e Brianza dal 2001 è presente il Consorzio Teodolinda: «Crediamo che la gestione dell'approvvigionamento energetico in condominio sia una valida soluzione per quelle aziende che non hanno tempo di presidiare costantemente le dinamiche della formazione del prezzo del kW», spiega il presidente Franco Baretich. Potenziare l'offerta sul lato delle competenze e delle tecniche di trading è la strategia scelta anche da Energi.Va, il consorzio dell'area varesina che aggrega 187 imprese locali: «Per gli acquisti – precisa il segretario Daniele Pozzi – abbiamo scelto di affidarci alla società di trading Espansione. In questo modo riusciamo a garantire una costante competitività di prezzo su un volume aggregato di 600 milioni di kWh l'anno. Inoltre – aggiunge – garantiamo l'assistenza. E non è come quella da call center».
A dimostrazione di come l'aggregazione paghi, c'è il fatto che lo stesso consorzio di Varese si sia recentemente alleato con quello di Como, che riunisce un centinaio di aziende: «L'obiettivo – racconta il segretario Paolo Torri – era affrancarci dagli squilibri imposti dal libero mercato e di fornire un audit sulle tematiche energetiche che le consociate avrebbero altrimenti dovuto cercare all'esterno. La formula funziona – conclude – dato che il turnover da noi è molto basso».
Non sono però solo le Pmi a cercare nell'aggregazione il compromesso fra miglior prezzo e qualità dei servizi di assistenza. Anche gli enti locali guardano con attenzione al modello d'acquisto consortile. È il caso del Consorzio Brescia energia, nato sette anni fa e oggi composto da 52 comuni della provincia. «Ci occupiamo di selezionare i migliori fornitori – sottolinea il consulente del consorzio, Eugenio De Simone – raggiungendo uno sconto che il singolo Comune difficilmente può ottenere. Inoltre offriamo consulenza nel rifasamento e nell'implementazione degli impianti nonché nell'analisi dei contratti». Le amministrazioni associate, acquistando insieme l'elettricità da Asmea, nel 2008 hanno risparmiato sulla bolletta 1,2 milioni di euro. Un risultato il cui eco ha varcato i confini della provincia, come conferma De Simone: «Stiamo lavorando con altre amministrazioni per esportare il modello e diventare punto di riferimento per la gestione di nuove aggregazioni».
M. D. B.
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Modello. La nostra rete tra 52 comuni bresciani funziona e porta risultati: stiamo lavorando per esportare il modello fuori provincia