Emilio Bonicelli
BOLOGNA
«Stiamo lavorando per consentire alle nostre piccole imprese di operare all'estero come se fossero grandi». Alla Giunta di Confindustria Emilia Romagna, dedicata all'internazionalizzazione, la presidente Anna Maria Artoni lancia con queste parole una nuova strategia di impegno per battere la crisi con la risorsa dell'export.
Le fa eco il vice presidente Confindustria per l'Internazionalizzazione, Paolo Zegna, che annuncia l'avvio di un progetto destinato a diventare operativo in pochi mesi. L'obiettivo è quello di creare grandi aree di vendita di prodotti made in Italy realizzati dalle Pmi. Si tratta di speciali vetrine commerciali da collocare nei mercati più dinamici e lontani, quelli difficilmente raggiungibili da aziende di ridotta dimensione.
Il progetto ha nome Piazza Italia e consiste in un nuovo modello di punto vendita, con regole precise sulla promozione, i prodotti e la qualità, per portare l'immagine del nostro Paese in luoghi ad alto traffico di pubblico, nelle aree emergenti del mondo.
La domanda c'è, perchè, spiega Paolo Zegna, «molti mercati chiedono ormai un made in Italy che non sia solo quello dei grandi marchi». «Su 5mila prodotti commercializzati nel mondo, oltre mille sono italiani – aggiunge Anna Maria Artoni – Le opportunità ci sono. Dobbiamo coglierle, per questo la più grande sfida che le piccole e medie imprese devono vincere nei prossimi cinque anni è quella dell'internazionalizzazione».
Il progetto Piazza Italia verrà realizzato da Confindustria in collaborazione con il Governo. Il vice ministro per lo Sviluppo economico, Adolfo Urso, presente all'incontro di Bologna, aggiunge che l'iniziativa fa parte del piano promozionale del made in Italy, che vedrà anche il coinvolgimento dei protagonisti italiani della grande distribuzione nel mondo. «Verrà proposta la tipologia della piazza italiana come luogo del mercato e dell'incontro, secondo un modello esclusivo, dedicato alle pmi, che possa essere ripetuto nei diversi mercati. Solo mettendosi insieme, infatti, le piccole e medie aziende, che non sono grandi firme, possono essere riconosciute dal consumatore globale». Le prime Piazza Italia dovrebbero aprire negli Stati Uniti e in Cina.
Sempre con l'obiettivo di promuovere i prodotti italiani nei Paesi stranieri, Adolfo Urso annuncia che «entro l'autunno» sarà operativa la riforma degli enti per la promozione all'estero. Al fine di razionalizzare poi le manifestazioni fieristiche il Governo ha allo studio l'ipotesi di certificare quelle che hanno un vero valore internazionale. Solo a queste, una per comparto, andrà il sostegno dello Stato all'internazionalizzazione.
«La sfida per la ripresa dell'economia italiana si vince all'estero – conclude Adolfo Urso – Ogni cinque punti di incremento dell'export vale un punto di Pil».
Intanto, secondo Anna Maria Artoni, le imprese della regione che escono stremate dalla crisi, «mai abbiamo visto una situazione così, con imprese che stanno soffrendo e morendo», devono affrontare problemi di risorse finanziarie. Per questo al termine dell'incontro bolognese è stato siglato un accordo tra Confindustria Emilia Romagna e Bnl Gruppo Bnp Paribas che supporterà con linee di credito e altri servizi le aziende nei progetti di internazionalizzazione verso Paesi promettenti ma difficili, come India, Vietnam, Libia e Israele.
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