Alfredo Sessa
PRISTINA. Dal nostro inviato
Il tassello è piccolo, ma importante. Il Kosovo funziona da perno geografico di tutta l'area dei Balcani, ed è strategico per gli interessi italiani: per la logistica delle merci lungo il Corridoio paneuropeo 8, la direttrice Italia-Mar Nero; per i collegamenti elettrici Italia-Balcani, che prevedono il cavo sottomarino di Terna con il Montenegro, ma che si arricchiranno del contributo delle centrali che il Kosovo si prepara a costruire; e per la possibilità di produrre a basso costo su un mercato che offre una tassa sugli utili al 10% e un'Irpef che si muove dallo 0 al 10%. «La tassazione più bassa d'Europa» sintetizza il ministro dell'Economia, Ahmet Shaia. Ieri a Pristina circa 40 imprese italiane hanno partecipato al forum economico Italia-Kosovo organizzato dall'Istituto italiano per il Commercio estero e dall'ambasciata italiana. Sono in preparazione le gare per le autostrade Albania-Serbia (via Pristina) e Skopje-Pristina. In vista anche i bandi per le centrali idroelettriche e le privatizzazioni del servizio postale e telefonico (Ptk) e dell'azienda elettrica (Kek).
«Le nostre imprese possono contribuire allo sviluppo del settore produttivo e utilizzare il Kosovo come piattaforma per i Balcani» ha detto il vice ministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, che ha accompagnato le imprese a Pristina. «È importante che i progetti infrastrutturali – ha spiegato Luisa Todini, presidente del gruppo Todini e vice presidente della Federazione industria europea e costruzioni – non siano suddivisi in piccoli lotti, una procedura, questa, che allontana i general contractor e rallenta il trasferimento di know-how tecnologico e finanziario». Sace colloca il Kosovo nella categoria 7 (su 7). La ancora scarsa protezione giuridica rallenta gli investimenti. Il gruppo vitivinicolo friulano Fantinel, attivo in Kosovo con una serie di progetti, dall'agroalimentare alle energie alternative, si è visto negare la possibilità di esercitare i diritti di maggioranza societaria. Un caso che Urso ha avviato a soluzione con il governo kosovaro. Intanto una cordata di imprenditori pugliesi prepara, in collaborazione con Simest, il lancio di una banca italo-kosovara. Il direttore generale dell'Ice, Massimo Mamberti, ha invece annunciato il distacco di un consigliere tecnico per agevolare i contatti tra imprese italiane e kosovare. Appoggio anche da Finest, presente a Pristina con il presidente Michele Degrassi.
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