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Newsletter del 19 Luglio 2010

La ripresa ha bisogno di infrastrutture
di Augusto Grandi


TORINO
È stata rivolta agli "imprenditori coraggiosi" la relazione di Nicoletta Miroglio, presidente di Confindustria Cuneo, all'assemblea dell'associazione imprenditoriale che rappresenta oltre 60mila lavoratori. E i coraggiosi, nel territorio cuneese, proprio non mancano. Perché una provincia caratterizzata da infrastrutture inadeguate, da una sorta di «cono d'ombra che la relega a un ruolo secondario e periferico», è in realtà un esempio di dinamismo e di risultati positivi.
Miroglio ha parlato di un pessimo 2009, con caduta degli ordini e dei livelli produttivi, di deterioramento dei pagamenti e di restringimento del credito: «Tre fattori negativi che, per la prima volta, si sono presentati tutti contemporanemante». Eppure, mentre la disoccupazione in Piemonte schizzava lo scorso anno al 6,8%, «il livello più alto registrato nel Nord Italia», nella "provincia granda" si continuava ad assumere e il tasso di disoccupazione è ad un fisiologico 2,9 per cento.
Una grande dimostrazione di capacità, di competenza, di voglia di sfruttare nel migliore dei modi le potenzialità delle diverse filiere che caratterizzano il Cuneese. Ma anche la consapevolezza che «le nostre sono aziende piccole e medie nelle quali ogni donna e ogni uomo che vi lavora rappresenta una risorsa preziosa». Ovviamente Miroglio chiede di andare avanti. Utilizzando al meglio le innovazioni tecnologiche, ma anche chiedendo al governatore del Piemonte, Roberto Cota, una serie di interventi per rendere reale, in tempi brevi, il federalismo fiscale. E poi infrastrutture, formazione, un più facile accesso al credito. Mettendo fine ad un anacronistico Torinocentrismo che caratterizza da tempo ogni iniziativa in Piemonte.
Meno brillante la situazione illustrata nell'assemblea di Confindustria Vercelli Valsesia dal presidente Carlo Alberto Prosino. Rivolgendosi a Vincenzo Boccia, presidente di Piccola industria, Prosino ha ricordato che il 95% delle aziende associate è costituito da Pmi che hanno dovuto affrontare una crisi peggiore di quanto si temesse. Eppure il tessuto imprenditoriale ha resistito, nonostante un drammatico secondo trimestre del 2009, con il 40% delle aziende che segnalava una diminuzione dell'occupazione, il 63% la diminuzione della produzione, il 60% minori ordini. Ma la fase più acuta della crisi – ha assicurato Prosino – è alle spalle. Se n'è usciti con una lieve riduzione degli organici e tuttavia «perdura la difficoltà delle nostre imprese a reperire manodopera specializzata».
Anche il Vercellese e la Valsesia hanno però bisogno di interventi della Regione Piemonte, a partire da quelli per i collegamenti stradali e ferroviari, e poi la logistica, il rafforzamento dei poli di innovazione, la promozione dell'internazionalizzazione, la creazione di un bonus assunzione (già annunciato dall'assessore al Lavoro, Roberto Rosso) a favore delle aziende. In attesa delle auspicate ricadute dell'Expo 2015 di Milano. Ma anche la locale Confindustria si sta impegnando sul territorio. Da un lato con iniziative per la sicurezza del lavoro, dall'altro con il Polo di innovazione sulle energie rinnovabili Enermhy, che ha già ottenuto notevoli risultati.
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