STAMPAINVIARIDUCI TESTOINGRANDISCI TESTO
Newsletter del 25 Ottobre 2010

«Per le Pmi forti rischi ma grandi opportunità»
di Luca Davi

«Perchè le Pmi italiane non guardano al l'Africa? Paesi come Etiopia, Kenya e Tanzania sono realtà ricche di opportunità. Anche per le società italiane». Jens-Peter Breitengross è uno dei massimi conoscitori del tessuto economico africano. In qualità di componente della German African Business Association (di cui è diventato presidente nel 2008), da 30 anni Breitengross tesse rapporti, attiva scambi, agevola relazioni commercial tra i paesi africani e le imprese tedesche. Imprese che dal 2000 hanno aumentato gli investimenti nel continente africano del 38%, toccando i 6,3 miliardi di euro.

E l'Italia, che cosa fa?

Bisognerebbe chiedere alle imprese italiane perchè trascurano così clamorosamente le occasioni di investimento in Africa. È vero, nel vasto continente africano ci sono ancora molti problemi, ma il clima economico sta cambiando. I tassi di crescita superiori al 5% ne sono un chiaro segnale.

Come sta cambiando soprattutto?

L'influenza delle ideologie socialiste sull'attività dei governi è andata progressivamente scemando. L'avvio di processi di liberalizzazione ha interessato le attività imprenditoriali, la tassazione, i mercati valutari, le direttive doganali e molte altre attività. C'è ovviamente spazio per ulteriori miglioramenti ma in molti stati, come detto, le cose sono diverse rispetto a 15 anni fa. Posso solo consigliare alle imprese italiane di dedicare maggiore attenzione ai rischi ma anche alle opportunità che l'Africa riserva.

Chi invece si muove velocemente sono le aziende cinesi e indiane...

Quella cinese è la nazione economicamente più aggressiva in Africa, non solo perché vuole garantirsi le materie prime essenziali alla crescita, ma anche perchè intende creare qui nuovi mercati per i suoi prodotti. L'India, tradizionalmente molto attiva in Africa orientale, è coinvolta in progetti di acquisto di società africane e terreni agricoli.

Quali sono le difficoltà principali che un imprenditore si trova ad affrontare quando sbarca in Africa?

I problemi principali riguardano ancora la mancanza di un impianto giudiziario forte e indipendente nella stragrande maggioranza dei paesi, l'eccesso di burocrazia e di corruzione, l'alto costo di fonti energetiche e dei trasporti. Ma settori come le comunicazioni mobili, la produzione privata di energia, le innovazioni agricole o riguardanti l'It offrono buone chance di miglioramento. D'altra parte, se si guarda alla produzione finalizzata alla vendita interna, possiamo dire che i mercati sono ancora in uno stato embrionale, e anche la formazione di mercati regionali più grandi non ha ancora raggiunto l'impatto desiderato.

Su quali paesi ha più senso puntare?

Il Ruanda offre oggi condizioni di libertà economica tra le più ottimali dell'intero continente, ma è ancora uno stato piccolo e senza sbocchi sul mare. Il potenziale insomma è ancora ridotto per il commercio estero e i servizi. Più che al Ruanda consiglierei alle imprese italiane di guardare a Etiopia, Kenya, Tanzania e Zambia, e ovviamente al Sudafrica. Angola, Nigeria e Congo hanno un vasto potenziale, ma lavorare in queste aree può rivelarsi molto difficile e non consigliabile per nuovi arrivati che non abbiano partner ricchi di esperienza in quei territori. Devi conoscere la mentalità e la modalità di fare business nei singoli paesi, oppure i costi operativi e i rischi possono essere molto elevati.

Le società italiane sono prevalentemente piccole e medie. Cosa possono fare in pratica per entrare nel mercato?

Ogni società dovrebbe prevedere l'avvio di scambi commerciali, magari prendendo parte a progetti firmati dall'Ue, dalla Banca mondiale e dalla Banca Africana per lo sviluppo, così da capire quali sono vizi e virtù delle diverse realta commerciali. Ma le piccole imprese senza un'adeguata conoscenza del continente o senza un solido background finanziario dovrebbero stare molto attente: è vero che ci sono buone opportunità, ma anche molti rischi. Investimenti ben pianificati potrebbero invece portare a un alto ritorno in breve termine.
luca.davi@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CHI È BREITENGROSS

Una carriera nelle relazioni internazionali africane
Jens-Peter Breitengross è un profondo conoscitore delle relazioni commerciali tra paesi europei e africani. Tra gli altri incarichi è membro attivo della German African Business Association da circa 30 anni e presidente della stessa da dicembre 2008, dopo essere stato membro del board per circa 15 anni.
Breitengross ha lavorato anche in qualità di direttore generale e socio di alcune società tedesche attive in Africa e per oltre 25 anni ha lavorato direttamente in diversi paesi africani, curando rapporti istituzionali con governi, imprese e lobby.
Tra i suoi incarichi figura anche il ruolo di Console onorario in Kenya per la Germania settentrionale, oltre che vice presidente della Camera del commercio della città di Amburgo, il principale hub portuale tedesco. (L.D.)

 
 Semplifica la gestione delle spese di business
Richiedi le Carte Supplementari per i tuoi collaboratori. Potrai snellire la gestione amministrativa, grazie a un unico strumento di pagamento per tutte le spese professionali e, in più, evitare scomodi anticipi di contante.

Scopri di più

 American Express Viaggi
Il sito viaggi di American Express ti offre tante opportunità di viaggio, hotel, noleggi auto e voli anche multi destinazione con le più importanti compagnie aeree.

Scopri di più

 Con American Express l'amicizia premia!
Invita i tuoi colleghi e amici a richiedere Carta American Express: per ognuno di loro che diventerà Titolare, riceverai fino a 25.000 punti Membership Rewards®.
Più ne presenti, più ti potrai premiare.

Scopri di più