di C.Fo.
ROMA
Rientra in gioco l'obbligo di varare una legge annuale per le pmi. Il contenitore è lo Statuto delle imprese all'esame della commissione Attività produttive della Camera.
Ieri si è concluso l'esame degli emendamenti al ddl e il testo passa ora al parere delle altre commissioni competenti. Dopo un ulteriore lavoro di rifinitura, il testo sarà licenziato dalle Attività produttive per l'Aula. La legge annuale, prevista nella prima versione del ddl ma poi eliminata dal comitato ristretto che ha lavorato per la formulazione di un testo bipartisan (150 i firmatari), torna con l'approvazione del l'emendamento Vignali. Al fine di attuare la comunicazione adottata dalla Commissione europea sullo Small business act, «viene prevista l'adozione di una legge annuale per la tutela e lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese».
Entro il 30 giugno di ogni anno il governo, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, presenta alle Camere un disegno di legge annuale che contenga: norme di immediata applicazione; una o più deleghe al governo per l'emanazione di decreti legislativi, da adottare non oltre centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge; l'autorizzazione all'adozione di regolamenti, decreti ministeriali; norme integrative o correttive di disposizioni contenute in precedenti leggi. Il ddl prevede anche la riserva di una quota non inferiore al 30% alle micro, piccole e medie per gli appalti pubblici.
Corposo il pacchetto fiscale, ma dall'esito incerto visti i problemi di copertura. Tra le novità approvate ieri va segnalata quella sulla differenziazione dell'imposizione sugli utili d'impresa, con forme di detassazione a maglie più larghe (non necessariamente nel l'esercizio successivo a quello in cui sono stati conseguiti). Si punta, tra l'altro, a stimolare il reinvestimento degli utili per l'acquisizione di nuovi macchinari o apparecchiature, la realizzazione di sistemi finalizzati alla riduzione dell'inquinamento o all'adeguamento alle norme sulla sicurezza, alla ricerca e sviluppo. Via libera anche alla possibilità per le imprese creditrici nei confronti della pubblica amministrazione (non solo quella statale) di compensare i crediti con i debiti a loro carico relativi sia a «obbligazioni tributarie» sia a oneri sociali. Per entrambe queste misure di carattere fiscale è prevista una delega al governo. Va detto però che il pacchetto – nel ddl c'è anche la delega al governo per una riforma complessiva del settore a beneficio delle pmi – dovrà fare i conti con i rilievi probabili della Commissione bilancio, così come la norma sull'istituzione di un'Agenzia ad hoc per le piccole imprese. Potrebbero sorgere infatti dubbi dovuti alle coperture. «Nel complesso – commenta Raffaello Vignali – credo che riusciremo a fare un buon lavoro anche d'intesa con le altre commissioni. L'orientamento resta quello di concludere l'esame di Montecitorio entro la fine dell'anno».
© RIPRODUZIONE RISERVATA