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Newsletter del 18 Aprile 2011

Brandeburgo premia le Pmi
di Marco Ratti

Più piccole sono le imprese, meglio è. Almeno in Brandeburgo, il land della Germania che ospita la capitale Berlino: qui i sussidi statali a fondo perduto sono inversamente proporzionali alla dimensione della società. Nel Nordest della regione, infatti, l'amministrazione pubblica concede fino al 50% dell'investimento fatto da una piccola impresa, il 40% nel caso di una media azienda (da 50 a 249 dipendenti) e il 30% per una grossa società (almeno 250 dipendenti).
Gli aiuti sono inferiori del 10%, invece, nella parte sudoccidentale del land, che viene considerata un'area più sviluppata: qui è finanziato il 20% delle spese per le grandi imprese, mentre è prevista una partecipazione massima del 40% per le piccole aziende e del 30% per quelle di medie dimensioni. Anche se sono contemplate alcune eccezioni, queste agevolazioni sono rivolte soprattutto a otto settori: logistico, biotecnologico, energetico, alimentare, chimico, tecnologico, metallurgico, turistico. «Il Governo del Brandeburgo – spiega Jan Ziegenhagen, responsabile del ministero dell'Economia per gli insediamenti nella regione – offre garanzie statali alle imprese che chiedono finanziamenti alle banche fino all'80% della somma».
Il land tedesco, che solo 22 anni fa faceva parte dell'arretrata Ddr, offre molte opportunità agli investitori stranieri. Il piano di agevolazioni regionali prevede infatti aiuti anche per la ricerca e sviluppo. Una piccola impresa intenzionata a puntare su progetti di ricerca industriale, per esempio, può ottenere fino all'80% dell'investimento, mentre per attività di sviluppo sperimentale può arrivare al 60 per cento. Anche in questo ambito, i contributi sono più bassi per le medie e grandi imprese: in entrambi i casi ci si può aggiudicare fino al 75% del totale per progetti di ricerca industriale e fino al 50% per quelli di sviluppo sperimentale. La somma massima che può essere concessa è comunque di 2,5 milioni di euro; si può salire a 4 milioni solo mettendosi insieme ad altre imprese o a istituti di ricerca.
Grandi manovre in quest'area della Germania anche sul fronte logistico. Dal 3 giugno 2012 sarà operativo il nuovo aeroporto Berlin Brandeburg International. Nello scalo, su una superficie di 1.470 ettari, sarà concentrato tutto il traffico aereo dell'area: la nuova infrastruttura prenderà infatti il posto dell'aeroporto di Berlino-Schönefeld, mentre Berlino-Tegel chiuderà i battenti dopo l'inaugurazione.
A trarne vantaggio sarà anche il nostro Paese, assicura Ziegenhagen: «Ci saranno più collegamenti tra il Brandeburgo e l'Italia e l'aeroporto diventerà un ponte con l'Europa dell'Est». La Germania ha investito in tutto circa 2,5 miliardi di euro su quest'opera, che inizialmente avrà una capacità di trasporto di 27 milioni di passeggeri, con l'obiettivo di arrivare a 45 milioni.
Secondo Ziegenhagen, tra i migliori settori di investimento ci sono innanzitutto le biotecnologie, «visto che abbiamo un'alta concentrazione di centri di ricerca e sviluppo e quindi si trova manodopera estremamente qualificata». Per dirlo con qualche cifra, la regione conta sette università, 19mila laureati l'anno, 21 scuole di specializzazione, circa 250 centri privati di ricerca e sviluppo e 50mila ricercatori. Il responsabile del ministero, inoltre, sottolinea la "lunga tradizione" della regione nel comparto metalmeccanico e in quello delle energie rinnovabili.
Il Brandeburgo può essere considerato ormai fuori dalla crisi: già nel 2010 il Pil è cresciuto del 2,2%. E scorrendo i dati relativi alle industrie con almeno 50 dipendenti si scopre che l'anno scorso alcune sono riuscite a fare registrare una crescita percentuale a due cifre rispetto al 2009. Il fatturato è salito in media del 30,1% nel comparto elettronico, di oltre il 20% nell'automotive, nella lavorazione di componenti legati ai trasporti in generale, nella produzione e lavorazione del metallo, del 18,8% nel settore chimico e del 15,1% nell'industria cartaria.
In quest'area della Germania il costo della manodopera è sugli stessi livelli dell'Italia. La pubblica amministrazione, però, qui destina parte dei propri fondi anche a sussidi destinati alla qualificazione dei dipendenti, che possono arrivare a 3mila euro per ciascun lavoratore. L'unica condizione per arrivare a ottenere la somma è che la società finanzi il 50% del costo. Per richiedere queste agevolazioni, il principale interlocutore di un investitore straniero è l'Agenzia pubblico per lo sviluppo dell'economia (Zab), fondata dieci anni fa dal Governo della Regione in collaborazione con il ministero dell'Economia e con quello del Lavoro.
Negli ultimi quattro anni oltre 185 imprese straniere hanno investito per la prima volta nel Brandeburgo. Complessivamente, dalla caduta del Muro hanno aperto una filiale in questa regione più di trecento società estere. E dal 1991 le aziende italiane hanno investito in Brandeburgo circa 1,8 miliardi di euro e hanno creato quasi 3.300 posti di lavoro in diversi settori, tra i quali la produzione dell'acciaio, il metalmeccanico, la sanità, l'alimentare e l'automotive.
Oggi sono diciassette le nostre società presenti sul territorio e tra queste c'è Granitifiandre di Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, che 7 anni fa ha aperto un'attività a Vetschau attraverso la controllata Porcelaingres. Ma perché andare tanto lontano? Il presidente Graziano Verdi lo spiega così: «Nel 2004 siamo partiti con un investimento da 50 milioni e ad appena un mese dalla fine dei lavori la Regione ci aveva già versato il sussidio pari al 35% delle spese. Sembra incredibile».
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OBIETTIVO PAESE

IL LAND DELLA CAPITALE
Il Brandeburgo è il land - un tempo parte della Ddr - che ospita la capitale tedesca, Berlino. La regione ha un territorio che si estende per oltre 30mila chilometri quadrati, grande più o meno come il Belgio. Qui vivono circa sei milioni di abitanti: più che in Danimarca,
in Norvegia o in Finlandia

INVESTITORI ESTERI
Negli ultimi quattro anni sono state oltre 185 le imprese che hanno investito per la prima volta nel Brandeburgo, grazie alla sua posizione strategica verso i mercati dell'Est Europa. In totale, sono più di 300 le realtà internazionali che hanno deciso di aprire una filiale nel land dopo la caduta del muro

COSÌ L'ITALIA
Sono 17 le imprese italiane presenti nel Brandeburgo. Tra queste: Menarini, Riva-Stahl, Iris Ceramica e Zuegg. Lo scorso anno è stato firmato un accordo tra Torino Piemonte Aerospace e la Berlin-Brandeburg Aerospacealliance, e uno tra la ZukuntsAgentur ed Eurosportello Veneto

PER SAPERNE DI PIÙ


Brandenburg Economic Development Board
www.zab-brandenburg.de
Zab Innovation
www.innovatives-
brandenburg.de
Land Brandeburgo
www.brandenburg.de
Iib - Banca d'investimento del Brandeburgo
www.iib.de
Ente per il turismo
www.brandenburg-tourism.com
Istruzione universitaria
www.studium-in-brandenburg.de
Business Angel Club
www.business-angels-berlin.de
Bga - National Agency for Women Start-ups Activities and Services
www.gruenderinnenagentur.de
Banca Kfw
www.kfw.de
Ceip - Centro per l'innovazione dell'Università di Potsdam
www.ceip.uni-potsdam.de
Agenzia dei brevetti
www.brainshell.de
German Capital Region
www.capital-region.de

 
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