BOLOGNA
Ilaria Vesentini
Nove milioni di euro, che potranno salire a poco meno di 13, per sostenere la ricerca attraverso nuovi contratti di rete tra Pmi. È l'ultima misura messa in pista dalla regione Emilia-Romagna «Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici», che sarà coordinata da Aster (la rete dell'alta tecnologia) e porta a oltre 23 i milioni stanziati complessivamente quest'anno dalla giunta Errani per lo sviluppo delle reti.
Progetti che dovranno essere presentati entro il prossimo 21 ottobre «con cui puntiamo – spiega Silvano Bertini, responsabile servizio Politiche per lo sviluppo di Viale Aldo Moro – a stimolare una cinquantina di nuove aggregazioni formalizzate, tra contratti di rete e consorzi, veicolandole attraverso i centri per l'innovazione accreditati. Chiediamo a questi ultimi di fare da intermediari per mettere assieme piccole e medie imprese e giovani laureati su programmi innovativi per migliorare l'efficienza dei processi e potenziare il livello della ricerca fatta in squadra».
Più che un bando, una procedura negoziale che segue quella attivata nel 2010 e dedicata però alle medie e grandi aziende leader dei distretti regionali (36 progetti per 25 milioni di euro), che quest'anno si focalizza invece sulle aziende minori, sempre nell'ambito del programma del ministero dello Sviluppo economico per la competitività dei distretti produttivi. Confermati i 14 distretti già individuati dal precedente intervento che salgono a 16 per l'ulteriore suddivisione in due del polo automazione-meccatronica (da un lato la robotica dall'altro la meccanica di precisione) e di quello della motoristica (autoveicoli più motori-pompe), che si sommano ad alimentare, moda, ceramica, costruzioni, farmaceutica-biotech, biomedicale, materiali per la meccanica, meccanica agricola, packaging, nautica, tecnologie per reti e servizi energetici, Ict.
Per ogni distretto è previsto un programma che contemperi e assembli due aspetti: lo sviluppo di knowledge o design management o di open innovation per Pmi e la costruzione di reti per la ricerca, sotto forma di contratti di rete o consorzi (almeno due fino a un massimo di sei contratti per ogni programma; le grandi imprese sono ammissibili solo se in partnership con almeno 4 Pmi, indipendenti dalla big in termini proprietari o di committenza).
La regione - che creerà con Aster e associazioni imprenditoriali una cabina di regia per coordinare gli interventi – finanzierà fino al 100% delle spese sostenute da ogni programma, da un minimo di 400mila a un massimo 800mila euro; range che moltiplicato per i 16 distretti dà la cifra massima di 12,8 milioni di copertura necessaria. «È una scommessa – conclude Bertini – con cui speriamo di riuscire a creare progetti di ricerca di lungo termine davvero innovativi, attorno ai quali aggregare le piccole imprese e i giovani laureati, individuando nuove nicchie di mercato, a partire dalla green economy». Da qui la scelta di affidare i progetti ai centri per il trasferimento tecnologico accreditati da Aster, coinvolgendo tutta la rete regionale per l'alta tecnologia: laboratori, università e tecnopoli».
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16 I distretti. La regione veicola i programmi di ricerca tramite i centri per l'innovazione
800mila Il finanzamento massimo. La dote complessiva potrebbe salire così a 12,8 milioni
50 Le reti obiettivo. Ogni programma deve prevedere da 2 a 6 aggregazioni di Pmi