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Newsletter del 28 Novembre 2011

Sì al debutto della Pmi diversa dal vecchio lavoro

PAGINA A CURA DI
Gianfranco Ferranti
Tra poche settimane piccole imprese, artigiani, professionisti e artisti si troveranno a fare i conti con nuove regole per entrare nel regime dei minimi.l L'accesso sarà limitato dal 2012 alle persone fisiche che hanno avviato una nuova attività d'impresa o di lavoro autonomo a partire dal 2008. I soggetti in possesso dei requisiti previsti transiteranno "naturalmente" in tale regime, che si applicherà nell'anno di inizio dell'attività e nei quattro anni successivi, salva l'opzione per la determinazione delle imposte nei modi ordinari (valida per almeno tre anni). L'introduzione delle nuove condizioni, operata dall'articolo 27 del Dl n. 98/11, appare motivata dall'esigenza di contrastare possibili "abusi" in presenza di un forte incremento, registrato nel 2009, dei soggetti che se ne sono avvalsi.
Secondo l'Osservatorio sulle partite Iva del dipartimento delle Finanze, peraltro, i soggetti che da gennaio ad agosto 2011 hanno avviato una nuova attività d'impresa o di lavoro autonomo sono stati nel 74% dei casi persone fisiche, in prevalenza giovani (il 50% delle nuove partite Iva è stata aperta da persone fisiche con meno di 35 anni). Il dato, insieme alla circostanza che il "picco" delle aperture si è verificato nel mese di agosto (nel quale sono state aperte circa 6.800 nuove partite Iva, con un incremento del 7% rispetto allo stesso mese del 2010), ha indotto a ritenere che il trend positivo sia l'effetto dell'introduzione del nuovo regime.
Le caratteristiche
Le nuove condizioni previste per l'accesso al regime sono sostanzialmente analoghe a quelle stabilite per il regime delle nuove iniziative produttive (articolo 13 della legge n. 388 del 2000). In particolare, è necessario:
- non aver esercitato, nei tre anni precedenti l'inizio dell'attività, un'arte o professione o un'attività d'impresa, anche nell'ambito di imprese familiari, società o associazioni professionali;
- non proseguire l'attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, fatta salva la pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti o professioni;
- non proseguire un'attività d'impresa svolta da un altro soggetto che abbia realizzato, nel l'anno precedente a quello di partenza del nuovo regime, ricavi superiori a 30mila euro.
L'articolo 27 richiama espressamente l'intera normativa che disciplina il regime dei minimi. Restano, pertanto, applicabili anche gli altri requisiti richiesti in relazione al "vecchio" regime: conseguimento di ricavi o compensi non superiori a 30mila euro; non effettuare cessioni all'esportazione; non sostenere spese per lavoratori dipendenti, collaboratori a progetto.
Sono confermate anche le cause di esclusione, riguardanti i contribuenti che: non sono residenti; partecipano a società di persone, associazioni professionali o Srl trasparenti; si avvalgono di regimi speciali Iva; effettuano – in via esclusiva o prevalente – cessione di fabbricati o loro porzioni, di terreni edificabili e di mezzi di trasporto nuovi.
Chi applicherà il nuovo regime potrà fruire della riduzione dal 20 al 5% dell'aliquota dell'imposta sostitutiva sul reddito. Resta, inoltre, fermo l'esonero dagli obblighi di rivalsa e detrazione ai fini dell'Iva. I contribuenti sono, altresì, esclusi dall'Irap e dall'applicazione degli studi di settore e dei parametri.
Sono confermate le semplificazioni contabili, consistenti nel l'esonero dalla tenuta delle scritture ai fini delle imposte sui redditi e dell'Iva e dagli obblighi di liquidazione, versamento e presentazione delle dichiarazioni e comunicazioni annuali ai fini dell'Iva. Vanno, però, conservati i documenti ricevuti ed emessi e certificati i corrispettivi. La circolare 24/E del 30 maggio 2011 ha, inoltre, precisato che i contribuenti minimi non sono tenuti ad effettuare le comunicazioni ai fini del cosiddetto spesometro.
Le persone fisiche che si avvalgono del regime dei minimi continuano a essere sottoposti alle ritenute sui corrispettivi loro spettanti, con la possibile insorgenza di situazioni creditorie (soprattutto per gli artisti e i professionisti).
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