La telepresenza sta uscendo dalle sale riunioni e dalle grandi aziende: è un fenomeno che sembra consolidarsi nei primi mesi del 2012. In sostanza è la possibilità di avere servizi di telepresenza, cioè videoconferenze in alta risoluzione (molto realistiche), a costi e modalità più flessibili. Sono due le tecnologie abilitanti: software più evoluti e cloud computing. Laddove invece le telepresenze classiche – lanciate cinque anni fa da Cisco e Polycom per le grandi aziende – hanno bisogno di costosi apparati (computer-monitor giganti) dedicati.
Una novità è quindi un software che trasforma in apparato di telepresenza un qualsiasi pc o persino un tablet: Cisco lo lancerà entro marzo (il "Cisco Jabber Video for Telepresence"). Soluzioni cloud sono già disponibili e permettono all'azienda di fare tutto tramite un computer, senza installare niente. Cisco fornisce il servizio tramite i propri datacenter, a un canone che parte da 99 dollari al mese. Può essere una soluzione gradita per le Pmi, più interessate a modalità flessibili di pagamento, senza grossi investimenti in software e hardware. L'azienda deve solo preoccuparsi di avere una buona connessione banda larga (necessaria per l'accesso via cloud al servizio). Questo in realtà potrebbe essere un problema in Italia, per via di un perdurante digital divide dei distretti industriali.
Un'altra novità sono le telepresenze portatili. Un monitor che si collega in 15 minuti e trasforma qualsiasi stanza in una sala per video-riunioni, pur continuando a offrire – come le telepresenze classiche – video Hd a 1080p e a 30 frame per secondo (fluido come un programma tv). L'idea insomma è duplice: fare usare la telepresenza a un maggior numero (e tipologia) di aziende e con più frequenza; anche per riunioni lampo, organizzate con poco preavviso. Ma non solo aziende. Obiettivo 2012 è estendere il servizio anche in altri ambiti, a partire da quello medico: per un teleconsulto (fra paziente-medico o tra dottori, per esempio per condividere al volo immagini di radiografie). Uno dei primi risultati: 200 farmacie in Svizzera da gennaio hanno adottato la telepresenza di Cisco per fare consulti con i pazienti. È un computer con schermo touch e web cam Hd. Alcune farmacie forniranno a pazienti anche strumenti per controllare i propri parametri vitali, i cui risultati vengono poi inviati alla stessa piattaforma di telepresenza.
Un'altra soluzione è la telepresenza immersiva, che però necessita ancora di strutture fisse. È come avere di fronte altre persone, separate da una lastra di vetro. Ed è pronta ad espandersi verso le piccole e medie imprese. Ayno è un'azienda italiana: ha appena lanciato Atx 200 e Atx 300. Hanno rispettivamente due e tre schermi per la telepresenza. Chi, ad esempio, deve partecipare a un meeting si siede al tavolo in una stanza, attento a non superare i margini predisposti ai lati: non è necessario fissare la videocamera né avvicinarsi a un microfono. L'interazione è naturale. E non bisogna accendere nulla: è progettato per l'always on. Dall'altro lato si possono vedere gli interlocutori a grandezza naturale. Le immagini arrivano a 1080p con 30 frame per secondo: rendono possibile la lettura della prima pagina di un quotidiano.
Un'applicazione software per iPad consente comunque di partecipare alle conversazioni in tempo reale e in mobilità. «Se, per esempio, qualcuno vuole mostrare come viene assemblato un prodotto», osserva Luciano Zoccoli, managing director di Ayno, puntando la videocamera sul lato esterno di un iPad2 verso un oggetto lontano dal tavolo. Per la telepresenza significa espandere i suoi orizzonti oltre i tradizionali confini di una sala. È sufficiente una connessione in banda larga a 1,5 Megabit al secondo: il costo parte da 60mila euro per Atx 200 e 90mila per Atx 300. A sviluppare le tecnologie di connessione è ancora Polycom. Utilizza codec H.264, paragonabili all'mp4 adoperato anche per i filmati in alta definizione pubblicati su internet. E accelera verso la nuvola informatica: «Puntiamo su standard aperti e su piattaforme cloud: in futuro arriveremo anche al mercato consumer», osserva Armando Trivellato, brasiliano, vicepresidente area sales per l'Europa meridionale di Polycom.
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istruzioni per l'uso

che cos'è

Quali vantaggi offre la tecnologia

Incontri di lavoro, consulenze per lo sviluppo di prodotti, assistenza clienti, telemedicina: sono alcune tra le applicazioni della telepresenza. Abilita il contatto a vista con persone collegate in altre stanze: può essere predisposto l'«always on» come se fosse il prolungamento di una sala. Riduce la necessità e i costi per gli spostamenti. Simula un ambiente immersivo e più naturale rispetto alla videoconferenza.

come funziona

Alta definizione e audio in 3D

La telepresenza richiede immagini in alta definizione full Hd 1080p a 30 frame al secondo, ma può partire anche da 720p a 30 o 60 frame al secondo. L'audio è tridimensionale e simula l'interazione naturale di una discussione faccia a faccia: i microfoni multidirezionali rilevano con precisione i suoni nella stanza. Può collegare due o più sale in tempo reale, ad esempio attraverso mcu (multipoint control unit).

requisiti

Connessioni a banda larga

La configurazione tipica è di due-tre display affiancati per sala. Richiede telecamere in alta definizione capaci di gestire immagini a 720p o 1080p. L'Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu) consiglia una connessione in banda larga da 15 Megabit al secondo per immagini 1080p a 30 frame al secondo, ma funziona in modo ottimale anche con collegamenti a velocità inferiori.

costi

Soluzioni base da 60mila euro

In genere gli ambienti devono essere predisposti per la telepresenza: ai costi contribuiscono illuminazione, sedie, poltroncine, arredo, acustica. I prezzi sono inoltre influenzati dall'ampiezza degli investimenti nell'infrastruttura tecnologica e negli apparati. Alcune soluzioni più recenti ed economiche partono da circa 60-90mila euro e sono operative con una banda di 1,5 megabit al secondo.