StarBytes è una vetrina per le offerte di lavoro professionali nell'ambito del l'information technology: l'anno scorso ha assegnato 180 progetti con una durata da tre a sei mesi. Il valore delle commesse è stato tra 10mila e 200mila euro. Nella sua bacheca sono accessibili le proposte che arrivano dalle società del gruppo Reply: punta a coinvolgere entro l'anno da 30 a 50mila persone. Abilita la scalabilità e la flessibilità nell'outsourcing, attraverso il meccanismo di assegnazione dei lavori online nella forma di «people as a service» che fa leva sulle capacità accessibili attraverso la platea di internet. La bacheca di StarBytes offre l'accesso a servizi come lo sviluppo di applicazioni software per Android e sistema operativo iOs di Apple, testing, data analysis, security, produzioni multimediali. Il cambiamento di passo con il cloud è rapido. Reply ha varato l'anno scorso la sua piattaforma per i pagamenti di beni virtuali, in collaborazione con gli operatori mobili: semplifica il billing e funziona in revenue sharing con una fee. Utilizza le infrastrutture informatiche noleggiate da Amazon. Inoltre ha progettato il suo spazio per la collaborazione, Tam Tamy, come software as a service (Saas), accessibile quindi in modalità cloud: diventa un luogo per incrementare la produttività aziendale. Sono impegnate nello sviluppo di tecnologie per la nuvola informatica anche Storm Reply e 4cust Reply. «Il cloud è un meccanismo di flessibilità: il risparmio potrebbe arrivare a dieci volte rispetto alle infrastrutture tradizionali, ma dipende dal singolo contesto e dal livello, se ad esempio riguarda infrastrutture, piattaforme, software», dice Filippo Rizzante, chief technology officer di Reply.
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