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Newsletter del 18 Aprile 2012

Prove di semplificazioni per 12 attività
di Andrea Biondi

Aspiranti parrucchieri, ma anche futuri titolari di ditte di facchinaggio o di lavanderie a questo punto non hanno che da aspettare. Entro fine anno permessi e quant'altro per avviare l'attività potrebbero essere relegati nella valigia dei ricordi. C'è da aspettare, quindi, ma anche da sperare: solo entro il 31 dicembre arriverà il regolamento governativo – cui Regioni ed enti locali dovranno adeguarsi - per stabilire per quali attività sarà richiesto un titolo autorizzatorio e quali restrizioni potranno sopravvivere nell'avvio di una start up. Se l'ufficialità si avrà solo allora, quanto stabilito nel decreto liberalizzazioni convertito nella legge 27/2012 sembra però autorizzare quantomeno a un'attesa fiduciosa per alcune attività (Il Sole 24 Ore - a una prima analisi - ne ha censite almeno dodici, come riportato nella tabella in pagina). Tra questi anche gli spedizionieri, i titolari di molini, chi mette su un'attività di pulizia.
Paese in ritardo
Un problema non di poco conto visto che il Moloch della burocrazia continua a rosicchiare posizioni alla facilità di fare impresa nel nostro Paese. Se non bastasse l'esperienza di tutti i giorni, una quantificazione del fenomeno viene anche dalla fotografia scattata dalla Banca mondiale nel rapporto "Doing Business" secondo cui l'Italia è scesa dalla posizione 84 a quella 87 (su 183 Paesi) nel ranking mondiale per facilità di fare imprese. L'Italia è in coda alla lista dei principali maggiori Paesi che vede la Germania al 19esimo posto, il Giappone al ventesimo, la Francia al 29esimo posto e la Spagna al 44esimo. L'Italia non solo è molto più in basso, ma lo scivolone più marcato (ben 10 posti, dalla 67esima alla 77esima posizione) il Belpaese l'ha accusato per la specifica voce dell'avvio dell'attività.
Nelle pieghe della norma
L'arcano che permette la simulazione dei mestieri che potrebbero essere sottratti ai vincoli di permessi e autorizzazioni all'avvio, sta ora nelle prime righe del "cresci Italia", all'articolo 1 ("Liberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese"). Già all'inizio del testo ci può essere una prima risposta quando si legge che l'eliminazione sarà per quei vincoli «non giustificati da interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l'ordinamento comunitario nel rispetto del principio di proporzionalità». Due le chiavi di volta dunque: l'esigenza di rispetto di salute o sicurezza (intese come interessi costituzionalmente rilevanti) e la ragionevole proporzionalità rispetto alle finalità pubbliche perseguite dalle leggi speciali. Rispettati questi due criteri nulla, stando al decreto liberalizzazioni, dovrebbe ostare all'avvio di attività appesantite in molti casi non solo da programmazioni regionali e locali, ma anche da vincoli soggettivi: la dimostrazione di necessari requisiti morali e professionali.
Applicazione pratica
E allora, sulla base del decreto liberalizzazioni, diventa difficile ora pensare al perché un'attività come il facchinaggio – per la quale oggi si deve dimostrare alla Camera di commercio di avere i requisiti morali, professionali e capacità economica – non possa essere liberalizzata totalmente visto che non sembra esserci alcuna esigenza di interesse pubblico per imporre tali requisiti. Lo stesso si potrebbe dire per agenti e rappresentanti di commercio oppure per gli acconciatori (perché lo Stato dovrebbe occuparsi del "bravo parrucchiere"?). Dall'altra parte ci sono alcune attività come la riparazione di impianti elettrici o gli autoriparatori che, se non proprio alla liberalizzazione totale (vista la necessità "costituzionale" di tutelare la sicurezza) potrebbero almeno vedersi ridotte le restrizioni (per gli autoriparatori ha infatti sicuramente poco senso la dimostrazione alla Camera di commercio dell'adeguatezza delle attrezzature e dei locali, visto che ci sono Autorità che vigilano ad hoc).
Misura attesa dalle imprese
«Il provvedimento è un primo passo nella giusta direzione e potrà favorire la creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro», spiega Jacopo Morelli, presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria, reduce da una due giorni a Cortina d'Ampezzo che per quest'anno ha scelto proprio il tema "Start me up - Nuove imprese chiedono di nascere". Dall'altra parte, però, come già segnalato da Confindustria nella sua audizione al Senato, Morelli mette in evidenza «il rischio che lo scarso coordinamento delle norme previste con quelle presenti nella manovra di agosto e nel salva Italia mettano le imprese di fronte a un quadro normativo non chiaro, vanificando l'effetto della norma e magari aumentando il contenzioso». Dubbio che appare legittimo, per esempio, se ci si chiede come combinare il termine del 31 dicembre 2012 con il termine di fine settembre stabilito dalla manovra di agosto per l'abrogazione dei regimi amministrativi contrari al principio di libertà economica. Su tutto quindi, conclude Morelli, c'è «la mancanza di un sistema di regole certo. Non possiamo continuare a reprimere il potenziale dei giovani italiani che, se messi nelle giuste condizioni hanno tutte le carte in regola per creare imprese innovative e capaci di competere sui mercati globali».
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Attività da liberalizzare o semplificare

FACCHINAGGIO
l.57/2001 e dm 221/2003
Oggi si deve dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti morali, professionali, capacità economica. La liberalizzazione totale dell'avvio sarebbe opportuna in quanto non c'è alcuna esigenza di interesse pubblico per imporre tali requisiti.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

TINTOLAVANDERIA

l.84/2006
Oggi occorre dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti professionali. La liberalizzaziione dell'attività non trova ostacoli perché non vi è alcun interesse pubblico da difendere e inoltre a tutela del cittadino c'è già il codice del consumo.
Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

AUTORIPARAZIONE

l.122/1992
Oggi occorre dimostrare alla Cciaa requisiti morali, professionali, attrezzature e locali adeguati. Le restrizioni sono giustificate dalla tutela della sicurezza: vanno ridotte le restrizioni, eliminando quello delle attrezzature dei locali (ci sono autorità che vigiliano ad hoc).

Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

MEDIAZIONE

l.39/89
Oggi per diventare mediatore occorre dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti professionali e morali. Va conservata limitatamente alla mediazione nel settore immobiliare, perché tratta un bene vitale per il cittadino: la casa. Liberalizzare gli altri settori.
Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

MERCATI ALL'INGROSSO

l.25/1959
La legge riguarda l'albo commissionari, mandatari, astatori di prodotti ortofrutticoli, carnei e ittici: oggi bisogna dimostrare alla Cciaa solo i requisiti morali. Liberalizzazione senza ostacoli: l'attività è già scomparsa in molte province.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

MACINAZIONE

l.857/1949
Oggi per aprire un molino è prevista una licenza della Cciaa. La richiesta non trova alcuna necessità per cui la liberalizzazione totale dell'attività è auspicabile anche perché la normativa non è adeguata alle attuali condizioni del mercato.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

AGENTI E R. DI COMMERCIO

l.204/85
Oggi si deve dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti morali e professionali. Si può liberalizzare totalmente l'attività, anche perché i destinatari dell'attività dell'agente non sono cittadini, ma operatori che quindi non sono una controparte debole.
Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

STIMATORI E PESATORI

Tu 2011/1934 n.32 e dm 11/07/83
La richiesta di requisiti morali e professionali per stimatori e pesatori pubblici alla Cciaa potrebbe essere soppressa, perché si tratta di attività in via d'estinzione che creano confusione con altre funzioni simili regolate da norme più recenti (i consulenti dei giudici).

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

MARGARINA

l.857/1949
Oggi è prevista la Dia per dichiarare i requisiti di idoneità dei locali per la fabbricazione e gestione depositi di margarina. La liberalizzazione totale dell'attività (con soppressione delle Dia) non ha ostacoli perché la normativa non è adeguata al mercato.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

MEDIATORE MARITTIMO
l.478/68
Oggi si deve dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti morali e professionali. È una questione che interessa pochissimi operatori. Si può liberalizzare totalmente l'attività anche perché non sussistono esigenze di interesse pubblico per imporre tali requisiti.
Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

MEZZI PUBBLICI
l.21/92
Oggi i conducenti di taxi o natanti devono fare domanda di iscrizione alla Regione o alla Provincia e sostenere un esame per poi iscriversi al Ruolo (presupposto per la licenza) tenuto dalla Cciaa. Va eliminata la competenza della Cciaa che si limita a registrare i dati.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

GRANDI STRUTT. VENDITA
Dlgs 114/1998 e norme regionali L'attuale pianificazione e autorizzazione regionale richiesta per l'apertura potrà rimanere a condizione che non venga giustificata da esigenze economiche del settore, ma solo da interessi di rilevanza costituzionale (es. ambiente).

Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

SPEDIZIONIERE
l.1442/1941
Oggi si deve dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti morali e professionali. La normativa è stata contestata dalla Corte di Giustizia Ue. Anche in questo caso la liberalizzazione totale non ha ostacoli perché non vi è alcun interesse pubblico alla richiesta.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

RACCOMANDATARI MARITT.
l.496/1940
Oggi occorre dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti professionali.Previa verifica con il ministero dei Trasporti, si potrebbe liberalizzare completamente l'attività anche perché si tratta di una normativa assolutamente obsoleta.
Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

MEDIE STRUTT. VENDITA
Dlgs 114/1998 e norme locali
Non appare giustificato il mantenimento della programmazione comunale e dell'autorizzazione che dovrebbe essere sostituita dalla Scia. Limitazioni all'apertura potrebbero essere poste solo a tutela del patrimonio artistico e del paesaggio.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

ACCONCIATORE
l.174/2005
Oggi occorre dimostrare alla Cciaa il possesso di requisiti professionali. La legge 174 riprende una legge del 1963. Non si capisce perché lo Stato dovrebbe occuparsi del "bravo parrucchiere": a tutela del cittadino c'è già il codice del consumo.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

IMPIANTI NEGLI EDIFICI
l.46/1990 E DM 37/2008
Chi realizza e ripara impianti elettrici o di riscaldamento negli edifici deve dimostrare i requisiti professionali. La normativa va mantenuta per esigenze di sicurezza e utilità sociale. I requisiti vanno semplificati perché causano contrasti tra le Camere e le imprese.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

BASSA

BAR E RISTORANTI
l.287/1991 e norme locali
Non ci sono interessi pubblici per mantenere una programmazione per il settore e quindi l'autorizzazione per la loro apertura che dovrebbe essere sostituita dalla Scia. Vincoli legittimi solo nei Comuni in cui occorre tutelare il patrimonio artistico e il paesaggio.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

ESTETISTA
l.1/1990
La necessità di dimostrare i requisiti alla Cciaa trova in questo caso un'adeguata motivazione, in quanto le restrizioni sono giustificate dal fatto che l'attività specifica può comportare in alcuni casi dei rischi rilevanti per la salute dei consumatori.
Possibilità di eliminazione dei vincoli

BASSA

PULIZIA
l.82/1994
Oggi un'impresa che fa pulizia negli edifici deve dimostrare requisiti professionali, morali e capacità finanziaria. La richiesta non ha alcun interesse pubblico e tra l'altro i destinatari sono operatori in grado di valutare l'affidabilità.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

ALTA

AGENZIE D'AFFARI

Rd 773/1931 - articolo 115
Le categorie di agenzie sono di competenza delle Questure e dei Comuni. Il dl 5/2012 è intervenuto sulle agenzie di competenza della Questura semplificando le procedure. Coerenza vuole che si liberalizzino anche quasi tutte le agenzie di competenza comunale.

Possibilità di eliminazione dei vincoli

MEDIA

 
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