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Newsletter del 27 Marzo 2013

L'ufficio è mobile e sulla nuvola
di di Alessandro Longo

Microsoft ha lanciato questa settimana nuovi pacchetti e funzioni Office 365 per le aziende, in un clima di crescente competizione con Google. E in un mercato dove le alternative si stanno moltiplicando in fretta, visto che trovano propri spazi anche nuovi attori "open" come LibreOffice. Ciascun prodotto ha, in realtà, proprie caratteristiche e soddisfa certi tipi di aziende più di altri. Con l'ultima mossa, Microsoft conferma la propria strategia cloud, caratterizzata dall'essere complementare a quella software tradizionale (su desktop). Il nuovo pacchetto Office 365 per le aziende piccole-medie (fino a 25 utenti), Small Business Premium include infatti anche le versioni desktop di Word, Excel, Powerpoint, Outlook, OneNote, Access, Publisher e Lync (fino a cinque dispositivi), a 124,80 euro per utente all'anno. È una delle principali differenze con il precedente pacchetto Small Business (49,20 euro l'anno), rispetto al quale in più include inoltre l'accesso mobile app su smartphone e tablet.
Tra le novità lanciate questa settimana, per Office 365, ci sono anche le versioni aggiornate di strumenti social come SharePoint e Yammer, e di Lync-Skype per la messaggistica istantanea e le chiamate. «Microsoft Office 365 e Google Apps sono di gran lunga i principali concorrenti sugli strumenti cloud business per la produttività», dice TJ Keitt, analista di Forrester. «Ma vediamo che adottano Office 365 soprattutto le aziende che vogliono aggiungere nuovi modi di lavorare, cloud e mobili, a quelli tradizionali. Google invece è adottato perlopiù da chi preferisce qualcosa davvero di diverso, portando il lavoro tutto sul web», aggiunge. Office 365 ha infatti una profonda integrazione con gli strumenti desktop (il Crm ed mail, per esempio). «Consente su cloud di dedicare alcune risorse a specifici utenti, mentre Google lavora sempre in ambiente condivisi», continua Keitt. «Molti clienti Google Apps si lamentano per le limitate funzioni di sicurezza e le scarse informazioni sulla roadmap degli aggiornamenti. Ha fatto passi avanti nel supporto tecnico, che in passato era carente», aggiunge Matthew Cain, analista di Gartner. Di contro, «le Google Apps sono preferite per il prezzo, la semplicità e il cambio di passo che offrono», continua Cain. I prezzi stanno tendendo a convergere, tuttavia: le Google Apps for Business costano 40 euro all'anno e si passa a 8 euro al mese (per utente) per avere in più funzioni avanzate di sicurezza come l'archiviazione dei dati aziendali di importanza critica. Google è partita molto prima di Microsoft sul cloud, però, e quindi ha un ecosistema più robusto. Gli utenti Google Apps possono condividere informazioni tra servizi disparati di terze parti. «Microsoft è all'inizio di questo cammino», dice Keitt. Le funzioni base sono più o meno le stesse: documenti, posta elettronica, chat video, calendario, spazio storage online. Ad alcune aziende possono bastare i documenti e allora è interessante la crescente popolarità di LibreOffice, gratuito, indipendente da qualunque azienda e gestito da The Document Foundation. Buona parte della comunità che sosteneva OpenOffice si sta spostando su LibreOffice, che quindi si sta giovando di aggiornamenti più frequenti. Stanno passando a LibreOffice molte Pa (ministeri francesi, la Provincia di Cremona e molti comuni) e stanno migrandovi Regione Umbria, Provincia di Milano e Provincia di Bolzano. Certo, bisogna rinunciare al cloud, a servizi diversi dai documenti e, anche per questi, ad alcune (poche) funzioni avanzate presenti solo in Microsoft Office. Il vantaggio è che di LibreOffice e OpenOffice si paga solo il supporto dedicato. «Circa 50-75 euro all'anno a utente, per una piccola azienda», dice Roberto Vignoli, consigliere di amministrazione di The Document Foundation. «E poiché sono sistemi aperti, l'azienda può ottenere anche che la community ne corregga bug, su richiesta. Per i prodotti proprietari, invece, bisogna attendere la patch ufficiale». LibreOffice e OpenOffice non hanno strumenti ad hoc per il business, ma non è detto che servano. «Secondo una nostra ricerca, l'81% delle Pmi (10-249 addetti) utilizza strumenti consumer per la produttività individuale, come il 56% delle grandi aziende (250-999 addetti) e il 31% di quelle grandissime (oltre 1.000)», spiega Alessandro Piva, della School of Management-Politecnico di Milano.
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le offerte

Microsoft Office 365
Il pacchetto Office di Microsoft in cloud è ora in diverse versioni per il business. Per piccole aziende a 49,20 e 124,80 euro l'anno per utente.
Pro: ideale per chi vuole restare con i prodotti Office a cui è già abituato e vuole aggiungervi un accesso cloud e mobile. Completo di funzioni per il business e attento alla sicurezza.
Contro: un po' più caro di Google Apps. Non davvero web centrico.

Libre Office
La nuova alternativa a Microsoft Office. Discende da Open Office. È gratuita, open source.
Pro: gratuito (eccetto il supporto individuale dedicato), indipendente, supportato da una community mondiale in rapida crescita. Alta frequenza di aggiornamenti.
Contro: non ha funzioni cloud ma ha in programma di svilupparle. Non ha servizi di comunicazione. Alternativa ancora poco nota.


Open Office
È gratuita, open source, e ha software per database, fogli elettronici, grafica vettoriali, presentazioni, videoscrittura, formule matematiche.
Pro: gratuito (eccetto il supporto individuale dedicato).
Contro: non ha funzioni cloud né ha in programma di svilupparle. Non ha servizi di comunicazione. Manca di alcune funzioni evolute.

Google Apps
Il principale concorrente di Microsoft Office e anche il più noto prodotto per la produttività su cloud. A 40 o 96 euro l'anno per utente.
Pro: quasi tutte le funzioni del rivale diretto (Office), ma a un prezzo più basso. Prova gratuita. Forte ecosistema di terze parti.
Contro: vive solo sulla cloud (limitate le funzioni offline). Funzioni di sicurezza non allo stato dell'arte.

 
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