Se per le compagnie assicurative i dati di redditività del settore auto volgono al bello, con combined ratio tornati mediamente sotto 99, grazie alla diminuzione dei sinistri, una tempesta perfetta si profila all'orizzonte per le reti di vendita. Più fattori infatti remano contro il business, visto dalla parte degli agenti. Tanto che Francesco Paparella, presidente della principale associazione dei broker, durante la presentazione dell'osservatorio Aiba Auto, arriva a ipotizzare pubblicamente un cambio radicale per le modalità di vendita delle polizze auto. Con reti agenziali costrette a cambiare pelle. «Siamo molto preoccupati perché temiamo una possibile rivisitazione del modello di agenzia – spiega Paparella a «Plus24» – che potrebbe far perdere la centralità degli agenti con conseguente peggioramento nell'assistenza verso i clienti. Il pericolo – continua il presidente Aiba – è che le compagnie possano adottare strategie di contenimento dei costi tali da mettere a rischio il futuro del canale. Che, già oggi, nelle fasi di post vendita e gestione dei sinistri, è in molti casi ormai sostituito dai call center».
Le politiche di mercato cambieranno tenuto conto anche della concentrazione delle reti. Tra l'altro gli agenti «potrebbero essere le vittime anche dell'avvio del contratto tipo (o standard): la polizza di base, con la quale sarà più facile fare comparazioni, che potrebbe essere proposta online. Il pagamento e la consegna del contrassegno potrebbero avvenire tramite l'appoggio a filiali di banche o alle poste», ipotizza Paparella. Da notare poi che con la polizza di base, presentata nelle scorse settimane, sarà anche più facile fare comparazioni. E questo potrebbe fare da catalizzatore all'ultimo elemento, ma non certo per importanza, della "tempesta perfetta": lo sviluppo delle compagnie dirette, la cui penetrazione oggi è limitato al 10%.
A girare a favore dell'online ci sarebbe anche il cambiamento culturale in atto e il potenziamento dei comparatori disponibili. Uno scenario di aumento della concorrenza che, anche nell'auspicio del legislatore, dovrebbe arrivare a normalizzare le tariffe italiane delle polizze obbligatorie auto: e dunque a contrarre sensibilmente il volume dei premi incassati nell'auto.
Ma veniamo ai numeri che spingono a non prevedere un periodo brillante per la redditività agenziale. Il settore auto risente della crisi economica: le immatricolazioni franano (-20% nel 2012); la spesa per l'acquisto di veicoli nuovi si riduce (-13%) il parco auto diminuisce (-36.000 veicoli) e invecchia (l'età media è di 9,3 anni). Senza contare l'aumento delle auto che circolano senza assicurazione obbligatoria (si parla di circa 35mila veicoli ma è una stima per difetto).
Così le aspettative degli esperti per il 2013 sono di una nuova contrazione della raccolta Rc auto ancora più marcata di quella stimata nel 2012 (-0,6% di raccolta premi Rca) e un nuovo crollo nel ramo Cvt (incendio e furto) dopo il brusco tonfo (-8% stimato del 2012). Hanno pesato in buona parte sulla flessione la diminuzione dei listini delle compagnie iniziata dal secondo semestre dello scorso anno: il listino medio nuovi clienti addirittura del 4,9% nel quarto trimestre. Ma anche l'aumento della mobilità dei clienti, in ripresa dopo la flessione del 2011, anche se i livelli europei sono lontani.
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