Il mercato cloud per la piccola e media impresa (Pmi) è ancora agli albori. Solo una minoranza di aziende piccole e medie ha adottato questa tecnologia in Europa e l'Italia è sotto la media. La conversione a un più maturo cloud pubblico di natura enterprise sta avvenendo più lentamente del previsto.
L'approccio alla nuvola da parte delle Pmi parte spesso da esigenze "basilari" a cui si risponde con un mix di servizi freemium e consumer. Se ciò si può ritenere in parte fisiologico e anche positivo in chiave di apprendimento, rischia di tradursi in un uso episodico e opportunistico in cui viene a mancare una chiarezza delle potenzialità e degli impatti e, quindi, la capacità di concepire e seguire una roadmap di adozione.
Che qualcosa però si stia finalmente muovendo, lo si capisce dall'evoluzione dell'offerta, che sembra stia abbandonando l'approccio un po' ambiguo e modaiolo dei primi anni, per proporre servizi più chiari e un supporto concreti alla loro adozione da parte delle Pmi.
I grandi vendor hanno lanciato nuove proposte che danno risposte concrete ai bisogni delle Pmi, puntando sulla semplicità, sulla chiarezza e controllabilità dei costi e sulla possibilità data agli individui di gestire di un numero sempre maggiore di dati, informazioni e relazioni, non solo in azienda ma anche in mobilità, e in qualsiasi ora del giorno in un'ottica sempre più consumer.
Anche sul fronte degli attori che popolano il mondo dell'offerta si percepisce un sempre maggiore fermento. Ci sono gli attori più tradizionalmente posizionati, come i component developer che sviluppano componenti hardware e software abilitanti il cloud; i system integrator che configurano e realizzano soluzioni integrate con i sistemi aziendali esistenti; i service provider che realizzano e erogano servizi specifici e gli operatori del settore telco che gestiscono le infrastrutture di rete necessarie per erogare il servizio fino al cliente finale. Accanto a tutti questi si stanno affacciando nuovi player, con offerte pensate più specificatamente per il mondo della Pmi.
Parliamo in questo caso dei cloud service broker, che configurano, aggregano ed erogano svariati servizi nascondendo la complessità al cliente. Un cloud service broker si pone come intermediario tra più fornitori di servizi cloud e il cliente divenendo unico interlocutore verso il cliente, semplificando ancor di più la modalità di fruizione del servizio, fornendo un sistema di billing integrato e dando maggior potere contrattuale alle aziende utente. Inoltre il servizio di assistenza viene centralizzato e il broker può aggiungere ulteriori servizi a valore per l'utente finale.
Vediamo quindi un movimento concreto, preparatorio al decollo del mercato cloud anche e soprattutto per la Pmi, che non dimentichiamoci, in questo periodo di difficoltà, in cui la sopravvivenza stessa viene messa, purtroppo, spesso in discussione, cerca soluzioni semplici, usabili e che diano possibilità di recuperare produttività e competitività.
*responsabile Osservatorio Cloud del Politecnico di Milano
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INNOVAZIONE
Il premio. Dopo solo una settimana dal lancio della Seconda edizione del Cloud Innovation Award, iniziativa promossa per valorizzare le iniziative innovative in ambito Cloud in Italia, l'Osservatorio Cloud & Ict as a Service del Politecnico di Milano ha già ricevuto oltre 50 candidature, indice di fermento sulle tematiche Cloud, di cui molte ascrivibili a realtà medio piccole.