Un servizio il più possibile personalizzato, su misura d'azienda. E per cercare di attenuare il caro-bolletta le Pmi si orientano verso i piani tariffari flessibili, quelli con i prezzi parametrati in funzione delle fasce orarie di consumo. Sono le principali esigenze delle Pmi italiane secondo la ricerca «Fornire una nuova esperienza di consumo dell'energia», realizzata da Accenture.
«Le imprese sono disponibili a investire tempo e risorse pur di poter consumare luce e gas nei momenti in cui i costi sono più bassi - spiega Federico Pelotti, managing director mercato utilities di Accenture -. Chiedono inoltre agli energy provider prodotti e servizi specifici». Perché oggi solo il 42% delle Pmi ritiene di ricevere un servizio adeguato.
Le aziende chiedono anche un canale diretto con il fornitore per conoscere piani tariffari ad hoc, l'uso di strumenti che le guidino nelle scelte, informazioni sui trend dei costi, alert quando la bolletta supera la spesa media, un consulente che fornisca indicazioni su come ridurre la spesa. Un pacchetto di servizi per cui quasi due aziende su tre sarebbero disposte a pagare. Pesa invece una certa disinformazione sulle scelte da adottare per limitare i consumi. Le fonti ritenute più affidabili sono quelle legate al mondo accademico, i professionisti abilitati, il tessuto associativo come quello ambientalista e di settore.
Per quanto riguarda i piani tariffari, quelli variabili verrebbero scelti da tre imprese su quattro. La maggioranza del restante 25% opterebbe per la formula fissa se il sovrapprezzo restasse in media intorno all'8 per cento.
In questo scenario in chiaroscuro il 57% delle Pmi italiane si dice soddisfatto dell'attuale provider, ma oltre una su tre sta valutando se cambiare fornitore entro i prossimi dodici mesi. Emerge un grande interesse per una nuova figura: quella dell'unico operatore che vende luce e gas, ma anche servizi di tlc, prodotti per il risparmio energetico, consulenza e servizi correlati. «È un modello che offre alle società di vendita la possibilità di creare prodotti anche complessi - conclude Pelotti - così da potersi differenziare sul mercato». La maggioranza delle Pmi si dice interessata alle soluzioni per l'autoproduzione di elettricità green.
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