L'articolo 2 del decreto del fare, introduce un meccanismo di agevolazione per le Pmi che - viste le similitudini con la storica e più importante legge 1329/65 - è già stato rabttezzato «nuova Sabatini».
Il meccanismo
L'incentivo, finalizzato ad accrescere la competitività del nostro tessuto imprenditoriale, dispone la concessione di contributi in conto interessi a fronte di finanziamenti accesi per l'acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa e attrezzature nuovi di fabbrica a uso produttivo, nonché per gli investimenti in hardware, in software ed in tecnologie digitali.
I prestiti, di durata massima fissata in cinque anni (non si sa se lo stesso limite è applicabile anche ai leasing), potranno essere concessi a valere sulla provvista di fondi istituita presso Cassa depositi e prestiti Spa:
- dalle banche convenzionate;
- dagli intermediari autorizzati all'esercizio dell'attività di leasing finanziario, purché garantiti da banche convenzionate.
Per comprendere appieno le modalità di erogazione dei prestiti e dell'incentivo, il decreto chiarisce che bisognerà attendere l'emanazione di provvedimenti del ministero dello Sviluppo economico, che dettaglieranno in misura più chiara soggetti beneficiari, settori di attività agevolabili, modalità operative di intervento ed effettiva misura del beneficio. Quanto all'entità dell'aiuto concedibile, si sostanzia in un contributo in conto interessi (abbattimento del tasso ordinario praticato), erogabile nel rispetto delle intensità massime di aiuto fissate dalla normativa comunitaria.
L'accesso ai benefici è, genericamente, garantito alle imprese rientranti nella definizione di Pmi (micro, piccole e medie imprese) in base alla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003. Si tratta delle imprese con un numero di dipendenti inferiore a 250 e un fatturato totale non superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio non superiore a 43 milioni di euro. Se l'impresa non è autonoma, dovranno essere sommati, al fine della esatta determinazione della dimensione aziendale, anche i valori dei parametri delle imprese associate e/o collegate. Il testo di legge di conversione ha stabilito l'estensione della misura di aiuto, compatibilmente con la normativa europea vigente in materia, alle Pmi agricole e della pesca.
Il prestito
Il finanziamento bancario (o la locazione finanziaria) potrà essere richiesto per un importo non superiore a due milioni di euro a copertura totale delle spese ammissibili. Il limite massimo di prestito concedibile, per singola impresa, può essere raggiunto anche attraverso più operazioni. In ogni caso, saranno agevolabili i soli prestiti erogati dal sistema bancario o dagli intermediari finanziari entro il 31 dicembre 2016 e nei limiti dell'autorizzazione di spesa prevista per l'intervento.
Le imprese beneficiarie degli aiuti potranno accedere anche alla garanzia del Fondo di garanzia per le Pmi, con una copertura dell'80% dell'importo complessivo del prestito e in base a modalità semplificate che saranno definite, insieme alle priorità, con decreto dello Sviluppo economico.
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Le risorse
01| I FINANZIAMENTI
Sono cospicue le risorse che sono state messe in campo dal provvedimento del Governo. In particolare, le risorse per i finanziamenti sono pari a 2,5 miliardi DI euro (incrementabili fino al limite di 5 miliardi secondo gli esiti del monitoraggio sull'andamento dei finanziamenti effettuati dalla Cassa depositi e prestiti)
02|I CONTRIBUTI
Le risorse per i contributi in conto interessi sono pari a 7,5 milioni di euro per il 2014, 21 milioni per il 2015, 35 milioni per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, 17 milioni per il 2020 e 6 milioni per il 2021