Continua il braccio di ferro tra il Consiglio nazionale degli architetti e il Pos obbligatorio, che scatterà dal 30 giugno prossimo. Ieri il presidente Leopoldo Freyrie e il consigliere delegato Franco Frison hanno inviato agli iscritti una lettera in cui ribadisce che «l'obbligo di dotarsi del Pos è una ingiustificabile vessazione» e allega un parere legale per entrare nel merito delle norme e spiegare cosa comporterebbe non dotarsi del Pos.
Il Dl 179/2012, ricordiamo, impone ai professionisti di consentire al cliente, se questo lo richiede, il pagamento con bancomat per importi superiori a 30 euro. Nel parere del legale Marco Antonucci si legge che mancando "esplicite sanzioni" si rischia un'ammenda solo nel caso in cui venga fatta una denuncia alla Guardia di Finanza, contestazione che sarebbe poco efficace se si dimostra che al cliente è stata data la possibilità di pagare con bonifico elettronico o bancario, addebito diretto o assegno. Tutte modalità di pagamento, si raccomanda l'avvocato, da indicare nel contratto.
Il legale, inoltre, sottolinea il fatto che saranno scarse le situazioni in cui il cliente chiederà di pagare con il bancomat, perché spesso il conto del professionista è più alto del massimale che hanno le carte di debito.
Il Consiglio nazionale, quindi, non demorde, e dopo aver perso il ricorso al Tar del Lazio (la sentenza è del 5 maggio scorso) si è rivolto alla Corte costituzionale e al Garante della concorrenza e del mercato. «Per protesta contro una norma stupida e iniqua, il cui fine non è la garanzia della tracciabilità dei pagamenti ...» che si può ottenere con altri sistemi già esistenti e molto meno costosi.
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