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Newsletter del 21 Luglio 2014

Per studi e uffici leasing batte mutuo

Un bonus consistente, nell'ordine dei dieci punti, per le operazioni immobiliari delle imprese. Mentre, per gli uffici dei professionisti, si profilano risparmi ancora più interessanti, superiori ai venti punti, se confrontati con un finanziamento ordinario. Sono numeri che catturano meglio di qualsiasi altra parola il nuovo corso del leasing immobiliare, avviato dalla riforma che, a partire dal primo gennaio del 2014, ha radicalmente rivisto l'organizzazione della locazione finanziaria in Italia.
Partendo dalle imprese, fino al 31 dicembre dello scorso anno i canoni di leasing immobiliare potevano essere dedotti spalmandoli in un periodo di almeno diciotto anni. Per rendere le operazioni di locazione finanziaria più convenienti, le società del settore avevano chiesto al Governo di dimezzare questo tempo. Alla fine, però, l'ultima legge di Stabilità ha scelto una via di mezzo e si è fermata a dodici anni di deducibilità minima. Questo taglio, in parole povere, vuol dire una convenienza maggiore, con la possibilità di concentrare i bonus in un arco di tempo più ristretto. Sul fronte dei professionisti, invece, è stata introdotta la possibilità di dedurre i canoni di leasing sugli immobili strumentali. In pratica, architetti e ingegneri, ma anche avvocati e notai potranno utilizzare lo schema della locazione finanziaria per acquistare i loro studi. Questa novità rende l'operazione particolarmente appetibile per le partite Iva, dal momento che lo stesso beneficio fiscale non esiste per le quote di ammortamento dei mutui.
L'effetto pratico di questi cambiamenti, per le imprese, è che le operazioni di locazione finanziaria su fabbricati diventano parecchio più convenienti rispetto al passato. I calcoli di Assilea consentono di fare un confronto con un finanziamento ordinario e sono molto eloquenti. Nel caso di un capannone da 800mila euro la quota deducibile in caso di leasing è di circa 181mila euro; per un mutuo si scende a poco più di 108mila euro. La differenza è di poco meno di 74mila euro che, in termini percentuali, significa un differenziale dell'8,83 per cento. Numeri simili si possono ipotizzare per un'operazione fatta su un ufficio da 300mila euro. La quota deducibile in caso di leasing è di 75mila euro circa, mentre per un finanziamento ordinario si scende a poco più di 45mila euro.
Numeri alla mano, però, è per i professionisti che, in futuro, si profilano le operazioni più convenienti. Le nuove regole portano una differenza impressionante, in termini di convenienza fiscale, tra le due forme di finanziamento. L'esempio, ancora una volta realizzato da Assilea, riguarda uno studio dal valore di 300mila euro. La quota deducibile, in caso di leasing immobiliare, è di circa 96mila euro. Mentre nel caso di mutuo il bonus fiscale è nettamente inferiore: poco meno di 19mila euro. Questo significa un differenziale di quasi 78mila euro tra i due strumenti che, in termini percentuali, è superiore ai 26 punti.
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