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Newsletter del 21 Luglio 2014

Negli studi spazio al bancomat

Domani scatta l'obbligo del Pos per esercenti, commercianti, professionisti e aziende. Questo significa che questi operatori dovranno avere la "macchinetta" che consente ai clienti di pagare con il bancomat oltre la soglia dei 30 euro.
Tutto chiaro, dunque? In realtà, nonostante l'entrata in vigore della nuova disciplina sia stata rimandata di tre mesi (dal 28 marzo al 30 giugno) sono molti i soggetti interessati che non si sono ancora dotati del Pos (si veda Il Sole 24 Ore del 28 maggio). Tra i motivi i costi troppo alti di installazione e gestione e la scarsa attitudine all'uso delle tecnologie. Inoltre, diverse professioni, tra cui architetti, avvocati, chimici e consulenti del lavoro hanno protestato più volte, sottolineando una serie di criticità come, ad esempio, l'aver esteso l'obbligo a tutti senza fare adeguate distizioni, non aver mantenuto l'entrata a regime graduale inizialmente prevista dal legislatore e "saltata" a causa delle proroghe, aver stabilito un tetto troppo basso (la richiesta era di alzarlo almeno a 50 euro).
Con l'avvicinarsi della scadenza diversi ordini professionali hanno preso le distanze dall'obbligatorietà, in forza del fatto che non è espressamente prevista dalla norma (Dl 179/2012, articolo 10, comma 4) una sanzione in caso di violazione. Posizione che di recente è stata avallata dal ministero dell'Economia con la risposta (prot. n. D/825 del 10 giugno 2014) data all'interrogazione parlamentare n. 5-02936; il Mef sostiene che i professionisti dovrebbero strutturarsi con il Pos, ma non essendo previste sanzioni la norma introduce non «un obbligo» ma «un onere». Tesi, peraltro, contenuta nella circolare che il Consiglio nazionale forense ha pubblicato il 20 maggio e richiamata dallo stesso ministero.
Non c'è una sanzione, dunque, ma alla fine potrebbe essere il mercato stesso a "punire" negozianti, artigiani e professionisti che non rispetteranno l'obbligo di dotarsi del Pos per i pagamenti elettronici, che scatta da domani. Questo almeno quanto emerge dalle associazioni dei consumatori.
Perché, infatti, professionisti e commercianti dovrebbero affrettarsi a stipulare con una banca un contratto di noleggio per il dispositivo elettronico che permette di accettare pagamenti con bancomat? «Semplice - spiega Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori -: perché se un cliente entra in un negozio, vede un articolo che gli piace e alla cassa gli dicono che non è possibile pagare con il bancomat, potrebbe decidere di cambiare negozio». Diverso è il discorso per gli studi professionali, dove non è possibile lasciare la merce sulla cassa e uscire a mani vuote nel caso in cui non venga accettato il pagamento tramite Pos. «In questo caso - riflette Trefiletti - il cliente dovrà pagare in contanti, ma non è detto che li abbia in tasca in quel momento. Chi si trova in queste situazioni potrà chiedere che gli venga inviata la fattura a casa». Secondo Federconsumatori l'obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica (sopra i 30 euro) è «un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all'evasione, nonché un ampliamento e un'agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento». Allo stesso tempo, però, l'associazione denuncia il rischio che i «costi ancora eccessivamente onerosi per dotarsi degli strumenti vengano scaricati sui prezzi». Federconsumatori ha stimato che il costo totale di un Pos, ipotizzando circa 300 transazioni mensili da 40 euro, si aggira mediamente sui 525,25 euro al mese (escluso il costo di attivazione del Pos ed escluso il costo della linea telefonica). Impatto meno pesante, secondo Paolo Martinello, presidente dell'associazione Altroconsumo. «Negli studi professionali – sottolinea, infatti, Martinello – il contante è già scomparso da tempo» perché quasi tutte le parcelle vengono pagate con strumenti tracciabili.
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Il quadro

LA NORMATIVA

Leggi e regolamenti
La norma che introduce l'obbligo del Pos è contenuta nel Dl 179/2012, articolo15, comma4, ,convertito dalla legge 221/2012. Il regolamento che specifica i limiti dell'obbligo, dal tetto dei 30 euro all'entrata in vigore (poi posticipata dal decreto milleproroghe Dl 150/2013 ), è il decreto interministeriale 24 gennaio 2014 (Gu 21/2014)

ARCHITETTI

Il parere legale
Gli architetti vedono nell'obbligo di Pos un regalo alle banche. Hanno presentato ricorso al Tar del Lazio che è stato respinto, ora sono in attesa di una risposta dal Garante della concorrenza e del mercato. Il Consiglio nazionale, il 21 maggio, ha inviato agli iscritti un parere legale in cui viene "minimizzato" il rischio in caso di inadempimento

AVVOCATI

La circolare agli iscritti
Il Consiglio nazionale forense con la circolare 10-C-2014 inviata il 20 maggio specifica che quello relativo al Pos non è un obbligo ma un onere e precisa che se l'avvocato ne è sprovvisto, si determinerà «semplicemente la fattispecie della mora del creditore... (articoli 1206 e seguenti del Codice civile)» «che non libera il debitore dall'obbligazione»

LA RISPOSTA DEL MEF

Il ministero dell'Economia
Il 10 giugno il ministero dell'Economia fornisce una risposta (prot. n. D/825) all'interrogazione parlamentare n. 5-02936, sostenendo che i professionisti dovrebbero strutturarsi con il Pos, ma che questo non sarebbe inquadrabile in termini di obbligatorietà. In pratica il Mef aderisce alla tesi del Consiglio nazionale forense

 
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