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Newsletter del 21 Luglio 2014

Per Caf e professionisti aumentano i rischi

Dal 2015 i Caf e i professionisti che invieranno un modello 730 con visto di conformità infedele saranno tenuti al pagamento di imposta, interessi e sanzioni che, in base alla normativa vigente, sarebbero stati richiesti al contribuente. E ciò anche nel caso in cui gli intermediari si limitino a confermare la dichiarazione precompilata che l'Agenzia invierà al contribuente. A fronte di tale rilevanti responsabilità viene annunciata una rimodulazione dei compensi. I nuovi onorari non dovranno comunque costituire incrementi di oneri per il bilancio dello Stato e per i contribuenti. È quanto prevede lo schema del decreto legislativo licenziato venerdì scorso in tema di semplificazioni. Si tratta di una modifica che fa impallidire i soggetti abilitati all'assistenza fiscale posto che, a normativa attuale, in caso di rilascio di un visto di conformità infedele essi sono passibili di una sanzione ricompresa tra 258 e 2.582 euro. La maggiore imposta, gli interessi e la sanzione – collegata al tributo – vengono invece richiesta dall'amministrazione finanziaria al contribuente. A fronte della presentazione dei modelli 730, oggi, l'articolo 38 del Dlgs n. 241/1997 riconosce agli intermediari un compenso a carico dello Stato di 14 euro per ciascuna dichiarazione elaborata e trasmessa, che si eleva 26 euro in caso di dichiarazioni congiunte. La norma prevede anche un adeguamento annuale di tali compensi che deve tenere conto delle variazioni Istat. Tuttavia, prima l'articolo 4, comma 2, della legge 183/2011 e poi l'articolo 1, comma 406, della legge 147/2013, hanno bloccato l'indicizzazione dal 2011 al 2016 (con eccezione del 2014 per il quale dovrà essere emanato il relativo provvedimento). Dal 2015, però, colpo di spugna su tutti i fronti. I contribuenti che riceveranno il 730 precompilato potranno confermarne il contenuto oppure modificarlo. Se lo faranno avvalendosi di un Caf o di un professionista il controllo formale sarà effettuato nei confronti dell'intermediario. Qualora dal controllo dovessero emergere errori a danno del fisco, il Caf o il professionista saranno tenuti al pagamento di una somma pari all'importo dell'imposta, della sanzione e degli interessi. Considerando che lo schema del decreto impone ai soggetti abilitati l'adeguamento del massimale della polizza assicurativa, che non dovrà essere inferiore a tre milioni, con prevedibili aumenti dei costi assicurativi, sarà opportuno che i compensi trovino adeguata rivisitazione.
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