Tra reati fiscali e riciclaggio relazioni sempre più pericolose. Emerge chiaro il legame tra i due reati dall'ultimo rapporto della Guardia di finanza, facente parte del cosiddetto progetto "Planet", che ha esaminato i principali sistemi utilizzati dai grandi evasori fiscali, i quali vanno a coincidere con alcuni di quelli individuati dalla Uif nella sua circolare del 23 aprile 2012.
La normativa antiriciclaggio prevede che una serie di soggetti (intermediari finanziari, liberi professionisti e altri operatori) debbano effettuare l'adeguata verifica della clientela e ottenere informazioni, tra le altre, sul cosiddetto "titolare effettivo" dei rapporti e movimenti da questi tramitati.
Comparando queste informazioni con l'operatività della persona fisica o titolare del rapporto bancario o finanziario, soprattutto le banche arrivano a segnalare operazioni sospette legate a possibili reati tributari sempre più di frequente. Ad esempio, si pensi ai prelevamenti da conti societari e contemporanei versamenti su conti privati, giro di fondi tra diversi conti anche esteri, sconto di fatture per operazioni di dubbia convenienza economica, e tanti altri schemi operativi che la circolare Uif ha esemplificato in maniera puntuale.
Il rapporto della Guardia di finanza mette in luce sei principali sistemi di evasione fiscale, quasi tutti collegati a manovre sulla effettiva governance e localizzazione delle aziende interessate.
Si tratta della esterovestizione di società (dichiarazione di residenza fiscale all'estero in Paesi non collaborativi dal punto di vista tributario); la stabile organizzazione di società fissata in maniera occulta in Stati diversi da quello di origine; il "treaty shopping" (abuso di agevolazioni comunitarie); operazioni commerciali con aziende situate in Paesi a fiscalità privilegiata; delocalizzazione dei redditi di impresa in Paesi a fiscalità privilegiata attraverso società controllate o collegate; l'utilizzo dei trust per schermare attività in frode alla legge.
La quarta direttiva europea antiriciclaggio, in via di approvazione definitiva, prevederà anche la creazione di banche dati sui titolari effettivi dichiarati e conosciuti ai soggetti obbligati all'antiriciclaggio. Ciò concorrerà al contrasto all'evasione fiscale, visto che, come dice la Gdf, la maggior parte delle operazioni societarie poste in essere dai circa 1.900 evasori totali rintracciati negli ultimi diciotto mesi è stata resa possibile da schemi societari con azionisti di riferimento (definizione che coincide con quella di titolare effettivo ai sensi dell'antiriciclaggio) residenti in Lussemburgo, Olanda, Isole Bermuda, Isole Vergini, Delaware e Costarica. Sulla tracciabilità delle operazioni il nostro Paese è fortunatamente molto avanti, se si pensa che le segnalazioni di operazioni sospette arrivate alla Uif nel 2013, con motivazione di presunte violazioni fiscali, sono state 13.200 (contro le 8.900 del 2012), e hanno concorso per la maggior parte all'accertamento di elusione degli obblighi tributari.
Se a ciò si aggiunge il colpo inferto al segreto bancario dalla Commissione regionale lombarda circa l'utilizzo di informazioni sui conti correnti di soggetti italiani presso la filiale di Ginevra della banca Hsbc (la "lista Falciani"), il quadro del fenomeno evasione fiscale e riciclaggio non solo in Italia ma anche all'estero si arricchisce di un tassello interpretativo e operativo importante, a patto che venga utilizzato anche in altri Paesi non solo europei che ancora non aprono allo scambio di informazioni e alla collaborazione con le autorità antiriciclaggio del nostro Paese, spesso ostacolate nei fatti.
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I sistemi di evasione
01|ESTEROVESTIZIONE
La residenza fiscale all'estero in Paesi non collaborativi
02|SPOSTAMENTO
La stabile organizzazione di società fissata in maniera occulta in Stati diversi da quello di origine
03|TREATY SHOPPING L'abuso di agevolazioni comunitarie
04|OPERAZIONI
operazioni commerciali con aziende situate in Paesi a fiscalità privilegiata;
05|DELOCALIZZAZIONE
La delocalizzazione dei redditi di impresa in Paesi a fiscalità privilegiata attraverso società controllate o collegate
06|TRUST
l'utilizzo dei trust per schermare attività in frode alla legge