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Newsletter del 29 Aprile 2015

Studi di settore, cambiano i correttivi

Studi di settore sempre più personalizzati. Con un taglio non più sul settore di appartenenza ma sull’imprenditore o sul professionista. E con una nuova funzione di calcolo che per tener conto del singolo soggetto ruoterà su un nuovo indicatore di efficienza produttiva. È lo scenario che si delineerà con la modifica varata dalla Sose e ratificata con il via libera della Commissione degli esperti nella riunione di ieri con l’agenzia delle Entrate sui nuovi correttivi congiunturali degli studi di settore. Un ritocco «pesante» che fa parte del progetto di una più ampia revisione dello strumento. Non ci sarà l’abolizione degli studi di settore, come le affermazioni dei mesi scorsi a più livelli avevano portato a pensare, ma la loro definitiva trasformazione da strumento di accertamento a un vero e proprio prodotto di compliance. Sono almeno tre le principali novità dei correttivi congiunturali approvati.

Una funzione unica che dovrà tener conto del settore di attività, del territorio dove questa viene esercitata e soprattutto dell’operatore.

La personalizzazione del correttivo che rispetto al passato consente di evitare possibili distorsioni come quella di premiare anche chi non ha bisogno del correttivo e penalizzare invece chi ne ha diritto.

Per far emergere nella funzione unica il singolo, si fa riferimento a una funzione di calcolo che ruota sul nuovo indicatore di efficienza produttiva.

Questo nuovo indicatore, calcolato sul quadriennio precedente (2011-2014 per quest’anno), tiene conto di determinati fattori: i beni strumentali e il personale saranno rapportati ai costi e ai ricavi dei quattro anni precedenti. In questo modo, per esempio, si potranno registrare le variazioni subite dai beni strumentali che non saranno più etichettati come una componente negativa in virtù del mancato aggiornamento dei coefficienti di ammortamenti di questi beni, ma piuttosto come una componente positiva.

Tutte le modifiche dovranno ora essere trasfuse nel software Gerico anche perché l’amministrazione ritiene di aver raggiunto un grado di attendibilità sufficiente per i nuovi correttivi e le modifiche apportate. Il campione su cui sono stati testati ha riguardato circa 200mila casi inviati dalle associazioni di categoria.

Anche se tra i rappresentanti di alcune categorie produttive è serpeggiata qualche perplessità sul reperimento di tutti i dati per «innescare» il nuovo indicatore. Ad ogni buon conto, sia la Sose sia l’Agenzia si sono dette pronte a verificare con le associazioni eventuali anomalie o discordanze per poi aggiornare i futuri correttivi e lo stesso software con cui poi le Entrate andranno a effettuare le selezioni per gli accertamenti.

Per quanto riguarda i correttivi per i professionisti, anche per quest’anno dovrebbero agire su due livelli: per pesare la contrazione delle tariffe sui compensi dichiarati e per stimare i compensi relativi a incarichi iniziati e completati nell’anno e quelli per altri incarichi.

L’incontro di ieri è stato anche l’occasione per esaminare i dati 2013. È risultato naturalmente congruo il 71,4% (a fronte del 73,3% registrato l’anno precedente), mentre il 9,5% è risultato congruo per adeguamento. In 338.445 hanno utilizzato il campo annotazioni per motivare casi particolari di non congruità e 63.484 lo hanno adoperato per la crisi economica.

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