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– di Alberto Magnani
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I rapporti transatlantici
Ue e Usa, affinità e divergenze nell’alleanza del tech
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Joe Biden, Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen (Afp)
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L’approdo di Joe Biden alla Casa Bianca ha rimesso in moto i rapporti fra Usa e Ue, aggiustando un legame uscito in frantumi dagli anni della presidenza Trump. La nuova intesa fra i due dovrebbe essere
saldata il 15 giugno, in occasione del faccia a faccia fra Biden e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen,
con un annuncio dirompente: la nascita di una «alleanza tech» fra le due sponde dell’Atlantico, con
l’obiettivo di lavorare a fianco a fianco per il potenziamento dell’industria di settore e promuovere i principi
di democrazia all’epoca dell’economia digitale. Non è un mistero che l’uno e l’altro proposito
vadano letti anche, e soprattutto, come il tentativo di recuperare terreno rispetto alla Cina, coalizzando le
proprie forze contro la supremazia tecnologica di Pechino.
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In attesa di martedì, stanno emergendo i primi dettagli. L’alleanza del tech fra Washington e Bruxelles
dovrebbe prevedere l’istituzione del cosiddetto Trade and Technology Council, in italiano Consiglio di commercio
e tecnologia: una base per approfondire la cooperazione, affinare standard comuni in ambito tecnologico, coordinare
le politiche e potenziare la ricerca e l’innovazione. Per evitare che l’intesa faccia la fine di altri accordi
bilaterali, rimasti più sulla carta che nelle politiche, i due partner sembrano decisi a chiarire da subito su
cosa vorranno concentrare le proprie energie.
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A quanto riferisce la testata Politico Europe, gli ambiti di priorità dovrebbero essere soprattutto due. Il primo
sarà la creazione di un fronte comune di standard commerciali e tecnologici, opponendo all’ascesa di Pechino
un mercato da oltre 800 milioni di persone con regole armonizzate su fronti caldi (dall’intelligenza artificiale
all’uso dei dati) e una strategia condivisa di contrasto alle varie turbolenze del settore (si pensi alla carenza
globale di microchip). Il secondo dovrebbe indirizzarsi sulla promozione di principi e regole democratiche nel business
digitale, osteggiando l’utilizzo delle tecnologie in favore di governi autocratici. Il tutto con la chance
di sfociare in una regolamentazione comune o, comunque, non contradditoria fra le due giurisdizioni.
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I propositi e il clima di fiducia fra i due blocchi, consacrato anche dal G7 che si è chiuso ieri in Gran Bretagna, non garantiscono comunque che l’alleanza funzioni davvero. La comune preoccupazione per (e contro)
la Cina non basta a risolvere le tensioni che permangono fra le due sponde dell’Atlantico proprio sul tech e la sua
regolamentazione. L’offensiva della Commissione contro le pratiche anti-concorrenziali dei giganti del digitale,
fra l’altro reduce da alcune batoste, rappresenta uno dei argomenti più scivolosi per il raggiungimento di un compromesso. A maggior ragione sotto
forma di un quadro regolatorio condiviso, magari sulla linea di regolamenti osteggiati dalla Silicon Valley come il Gdpr.
I tempi sono più propizi per il dialogo e l’alleanza transatlantica si annuncia davvero come una «pietra miliare»
per nuovi rapporti fra Ue e Usa. Bisognerà capire se lo slancio sopravviverà alle divergenze fra i due.
La paura di Pechino potrebbe essere un buon incentivo per farlo.
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I fatti della settimana
Storie da Bruxelles, e non solo
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Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki (Ap)
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Supremazia del diritto europeo, nuovo scontro Bruxelles-Varsavia (e Karlsruhe!)
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Si riaccende lo scontro sul (non) rispetto dello Stato di diritto nell’Est Europa. La Commissione ha inviato
una lettera al governo polacco, rimproverandolo di mettere in dubbio un principio cardine dell'Unione Europea:
la supremazia del diritto comunitario rispetto al diritto nazionale. La procedura, spiega nel suo servizio Beda Romano, arriva dopo che lo stesso esecutivo comunitario ha avviato una procedura di infrazione contro la Germania perché la sua Corte costituzionale ha messo in dubbio lo stesso principio.
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Inflazione «transitoria» e «mano ferma» Bce: così i mercati evitano il testacoda
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L'impatto dell'inflazione è «transitorio» e la mano delle Banche centrali sui mercati resterà
«ferma». Con queste due convinzioni, la seconda confermata a più riprese dal presidente Bce Christine
Lagarde nel corso della conferenza stampa, gli investitori hanno potuto mantenere la barra dritta, evitando sbandate
nel «super giovedì» del 10 giugno. Spiega tutto qui Maximilian Cellino.
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Massacri in Bosnia, confermato in appello l'ergastolo a Ratko Mladic
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Il Tribunale dell'Aja ha confermato l’8 giugno in appello la condanna all'ergastolo per Ratko Mladic, il
boia di Srebrenica. La sentenza è definitiva, senza ulteriori possibilità di ricorsi. Respingendo il ricorso della difesa, i giudici dell'Aja hanno
confermato le accuse di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità a carico dell'ex capo militare dei
serbi di Bosnia, ribadendo il carcere a vita per l'ex generale.
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l’anticipazione delle novità dell’E3 per gli appassionati di videogiochi. Ne parla Chiara Beghelli nella
puntata di oggi di Start, il podcast del Sole 24 Ore. La trovate sul nostro sito oppure su:
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