Turismo. Quasi la metà dei 10 milioni di italiani in partenza ha scelto la montagna, soprattutto Trentino Alto Adige e Piemonte
Marika Gervasio
MILANO
La crisi non sembra frenare la passione degli italiani per le vacanze in montagna sulla neve: ci andrà il 46,6% dei vacanzieri (che in totale saranno 10 milioni, +20% rispetto all'anno scorso), secondo Federalberghi-Confturismo, soprattutto in Trentino Alto Adige e Piemonte, destinazioni in grande ascesa come emerge da un sondaggio di Confesercenti-Swg.
Molti alberghi cominciano a registrare il tutto esaurito per Capodanno e l'Epifania. Si accorcia il periodo di permanenza e dalla classica settimana bianca si passa a soggiorni più brevi di tre o quattro giorni, ma allo sci non si rinuncia, come dimostra la crescita di abbonamenti, ma anche giornalieri, venduti dai gestori degli impianti.
«Gli abbonamenti sono saliti del 5% rispetto alla stagione scorsa – spiega Giovanni Brasso, presidente di Sestrieres Spa –. E, se le condizioni della neve resteranno buone anche i giornalieri, che rappresentano il 40% dell'incasso totale, ci daranno grandi soddisfazioni».
Pienone atteso anche sulle piste del Trentino. «Finora stiamo andando molto bene – commenta il direttore di Dolomiti Superski, Franz Perathoner –. La vendita degli stagionali è in linea con l'anno scorso, mentre i plurigiornalieri sono in crescita anche grazie alle promozioni natalizie. Dobbiamo comunque aspettare gennaio per tirare le somme e capire se sarà una stagione migliore della passata che per noi è stata record».
Che si annuncia altrettanto positiva, almeno stando all'andamento delle prenotazioni di vacanze sul sito Dolomiti.it con una netta preferenza per il periodo di San Silvestro e dell'Epifania, come dichiara il presidente e Ceo David Pirrello. «I nostri utenti – aggiunge – scelgono prevalentemente permanenze di 3-4 giorni in hotel tre stelle per risparmiare senza rinunciare alla qualità. Famiglie ma soprattutto coppie e gruppi di giovani alla ricerca disperata di una sistemazione per Capodanno difficile da trovare perché gli hotel sono al 99% completi e tendono ad accettare prenotazioni di minimo sette giorni. L'Alto Adige e il bellunese sono le zone più richieste».
Si fa fatica a trovare posto in albergo anche nella zona di Bolzano, come racconta il direttore dell'Apt locale Roberto Seppi: «Stiamo registrando prenotazioni oltre il previsto – dice – soprattutto di italiani per Capodanno perché gli stranieri arrivano a gennaio e febbraio».
Quasi tutto esaurito negli alberghi del Friuli Venezia Giulia per una stagione «che si prospetta molto positiva, in linea con l'anno scorso – afferma Luca Ciriani, vicepresidente della regione autonoma –. La settimana bianca continua a funzionare. Quest'anno poi la nostra stagione invernale si è aperta con una grande novità: il primo polo sciistico transfrontaliero che collega il demanio sciistico di Sella Nevea, nel cuore delle Alpi Orientali del Friuli Venezia Giulia, con quello sloveno di Bovec».
La settimana bianca, invece, non sembra andare più di moda in Valle d'Aosta dove gli albergatori, che tendono a chiedere soggiorni minimi di sette notti, si trovano davanti a molte richieste per periodi più brevi, come fanno sapere dall'Aiat Monte Cervino. «C'è ancora disponibilità in Valtournanche e media valle– comunicano dalla struttura – e se continua così gli albergatori si adegueranno. Ma per Capodanno siamo quasi al completo. La tendenza comunque è di prenotare all'ultimo minuto».
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