Energia. A Tirana vertice tra Berlusconi e Sali Berisha
Jacopo Giliberto
TIRANA
L'Albania diventa una fettina d'Italia. Dal punto di vista dell'energia. Ieri, durante la visita ufficiale di Silvio Berlusconi a Tirana sono stati firmati accordi nel settore dell'energia per 2,2 miliardi di euro. La siciliana Moncada costruirà una grande centrale eolica e una linea di alta tensione sotto il canale d'Otranto per importare in Italia la corrente ecologica; il gruppo metaniero molisano Falcione farà un rigassificatore e un metanodotto per portare in Puglia il gas sbarcato in Albania via nave. Progetti che fanno dell'Albania una grande risorsa energetica per l'Italia, e viceversa. Ma c'è anche l'Enel con una centrale a carbone sulla costa albanese, anch'essa da connettere con l'Italia. Tant'è che ieri a Berlusconi il premier albanese, Sali Berisha, ha detto di voler fare del Paese «una piccola superpotenza energetica dei Balcani» e di vedere «l'Italia come il primo partner dell'Albania nella cooperazione dell'energia nucleare».
Secondo Berisha, l'Albania ha pronti progetti per investimenti italiani del valore di 3 miliardi, e il Governo vuole incentivare le imprese italiane a realizzare nuovi progetti, e soprattutto progetti con finalità energetiche e ambientali. Gli investimenti in energie rinnovabili (come nel caso delle centrali eoliche di Moncada) possono riscuotere i "certificati verdi" e i crediti di emissione previsti dal Protocollo di Kyoto. Molti sono i progetti incentivati nei Balcani dal ministero italiano dell'Ambiente.
I contratti firmati ieri riguardano in particolare l'energia, ma coinvolgono anche la Colacem (per un nuovo cementificio del costo di 160 milioni) e Todini Costruzioni Generali (per la strada Levan-Dames del valore di 33 milioni).
Qualche dettaglio. L'imprenditore agrigentino Salvatore Moncada ha sottoscritto con il ministro dell'Energia Genc Ruli l'impegno ad avviare entro un anno la costruzione della più grande centrale eolica mai progettata in Europa, per 500 megawatt, a Sud-Est di Valona, e di un cavo sottomarino da 500 megawatt per portare in Italia una parte di quell'energia (il rimanente sarà usato dagli albanesi). L'opera prevede una spesa di 1,015 miliardi di euro. La costruzione della centrale comporterà 500 assunzioni in Albania; la gestione ne assorbirà altre 100.
Vale un miliardo il progetto firmato ieri da Edmondo Falcione per costruire il rigassificatore a Levan, nel sud del Paese. Il progetto di Falcione prevede la costruzione di un terminale per riportare allo stato gassoso il gas liquefatto importato via nave. Avrà la capacità di 8 miliardi di metri cubi l'anno, incrementabili a 12 (il consumo annuo italiano è di circa 83 miliardi). Il metano sarà in gran parte convogliato in Italia attraverso la posa di un nuovo gasdotto, e sarà in parte utilizzato anche per il fabbisogno albanese.
Il Governo di Tirana potrà chiedere un'espansione aggiuntiva dell'impianto nel caso di una crescita della domanda interna. In un secondo momento il terminale sarà anche collegato via gasdotto ad altri Paesi balcanici. Il gruppo Falcione già importa metano algerino attraverso il gasdotto del Canale di Sicilia. «In prospettiva, con questi investimenti potremmo arrivare al 10% del mercato italiano del gas – osserva da Tirana il presidente Edmondo Falcione, che guida il piccolo e combattivo gruppo di Campobasso insieme con il fratello Edoardo –. Gli impianti saranno realizzati in project financing e abbiamo già i contatti con le banche, mentre la Sace ha già dato la disponibilità a coprire il progetto».
Nel frattempo l'Enel progetta la costruzione del cosiddetto Energy Complex, il cui cuore sarà una centrale elettrica a carbone pulito da 800 megawatt per il costo di 1,6 miliardi. La centrale permetterebbe all'Albania di avere una base termoelettrica, indispensabile a rendere più stabile la fornitura di energia, basata oggi per metà su import e per metà su produzione idroelettrica. In novembre, il Consiglio dei ministri albanese aveva emanato il decreto che permette la realizzazione del cavo sottomarino diretto verso l'Italia.
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I progetti finanziati dall'Italia
GLI IMPEGNI
Il rigassificatore Falcione
Il gruppo Falcione di Campobasso costruirà nel sud dell'Albania un rigassificatore che importerà il metano liquefatto via nave. Una conduttura porterà in Puglia il metano riportato allo stato gassoso.
La centrale eolica Moncada
Il gruppo Moncada di Agrigento realizzerà nel nord dell'Albania una centrale eolica da 500 megawatt e la connetterà con un cavo sottomarino fino all'Italia.
Enel e altri progetti
L'Enel costruirà una centrale a carbone, mentre altre realizzazioni saranno fatte da Colacem e Todini.