Giovedí 18 Marzo 2010
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copertina >START GREEN UP
INNOVAZIONI VERDI MADE IN ITALYTecnologie & sviluppo. Vere e proprie start-up con un'idea su cui scommettere o aziende medio-grandi già affermate sul mercato: in Italia il cleantech è in forte crescita, anche se in modo minore rispetto agli Stati Uniti e ai paesi europei. Quello che conta – come mostrano le storie raccontate in queste pagine – è riuscire a inserirsi in un ecosistema favorevole sia dal punto di vista universitario (con centri di eccellenza) sia dal punto di vista della finanza (con la partecipazione di fondi di investimento). Le tre start-up – delle quali raccontiamo la storia al centro di queste pagine – saranno presentate al TechGarage a Roma il 26 marzo. La manifestazione è organizzata da Dpixel, Luiss Guido Carli, Politecnico di Milano. http://techgarage.eu
FOTOVOLTAICO CHIAVI IN MANO ENERQOS. Un gruppo di manager provenienti dai settori del silicio, dell'elettronica e delle telecomunicazioni, con esperienze ai vertici di imprese internazionali come Apple Computer, Nokia, Texas Instruments e BTicino. Un forte legame con l'ambiente universitario. E un'intuizione: l'aver compreso, nel 2006, che la tecnologia fotovoltaica, allora emergente, sarebbe presto diventata competitiva nei confronti delle altre fonti di energia. E che questo avrebbe generato un mercato nuovo, tutto da conquistare.Sono questi gli ingredienti che hanno portato alla nascita della Enerqos di Monza, società specializzata nella fornitura "chiavi in mano" di grossi impianti fotovoltaici. «I nostri clienti – spiega Mauro Marcucci, socio fondatore e amministratore delegato della Enerqos – non sono clienti residenziali, né ci occupiamo della distribuzione di energia. Affianchiamo le industrie che vogliono realizzare impianti fotovoltaici, i grandi investitori istituzionali e le imprese del settore energetico e delle utilities». La società opera sia in Italia che all'estero (recentemente ha stretto partnership in Turchia e Nord Africa), nel 2009 ha fatturato 50 milioni di euro, che dovrebbero diventare cento quest'anno. «Inizialmente – racconta Marcucci – abbiamo finanziato la start-up con i nostri risparmi. Poi sono arrivati partner privati e il fondo di investimento Climate Change Capital inglese attivo nel mercato fotovoltaico, che nel 2009 è entrato nel capitale sociale con 10 milioni di euro». (a. c. l.) GENERATORE EOLICO «CONDOMINIALE» ENATEK. Eolico, efficienza energetica e basso impatto sul paesaggio. La scommessa di Enatek, start up di Piombino, è una turbina orizzontale adatta all'installazione sui tetti dei palazzi. Simile a un rullo, ha tre pale: è larga tre metri e ha un diametro tra 1,5 e 1,7 metri. Sfrutta l'"effetto parete": il vento scorre lungo le facciate degli edifici, accelera e raggiunge il picco all'ultimo piano, con un incremento di velocità fino al 40 per cento. Gianluca Cecchetti (nella foto) ha fondato Enatek un anno fa e lavora sul prototipo di "Venturbina" a tempo pieno: l'arrivo sul mercato è previsto per il 2011. La Regione Toscana ha finanziato l'80% del progetto. A differenza delle tradizionali pale verticali, questo generatore eolico è poco visibile e può essere montato accanto ad altri. «Una Venturabina produce fino a 1,5 chilowatt di energia l'anno, quanto 12 pannelli fotovoltaici. A Piombino possiamo installarlo anche su villette, nelle città con meno vento pensiamo a palazzi con cinque piani» sottolinea Cecchetti. (lu. d. i.)EFFICIENZA A COLORI NOTREDAME. Un foglio di plastica trasparente da applicare ai vetri: l'obiettivo è il risparmio energetico nelle abitazioni. "SmartLayerCal" è un dispositivo elettrocromico che modifica il flusso di calore tra l'interno e l'esterno degli edifici. Lo "strato intelligente" è attivato da un telecomando, attraverso un sistema wifi: quando è acceso, il colore del vetro viene modificato, incrementando l'efficienza dell'isolamento. È una tecnologia adatta all'inverno e all'estate: riduce i consumi per riscaldamento e condizionamento. Secondo le prime stime, il risparmio energetico può arrivare anche al 30 per cento. A lanciare l'idea è la start up Notredame. Ricorda Marco Castriota (nella foto), 35 anni, ricercatore all'Università della Calabria: «Il nome del nostro progetto richiama le vetrate della cattedrale francese, ma in seguito abbiamo scoperto che può essere letto anche come un acronimo». Notredame, infatti, significa: «NuOvi subsTRati pEr lo sviluppo di Dispositivi elettro-ottici flessibili Autosufficienti da impiegare nel settore del risparMio Energetico». Da nove anni il dipartimento di fisica all'Università della Calabria è impegnato in ricerche sui materiali elettrocromici. L'iniziativa coinvolge anche il centro di eccellenza Cemif.Cal e il laboratorio LiCryL del Cnr. Il team della start up riunisce sei ricercatori universitari precari. Osserva Castriota: «Ho rifiutato offerte dagli Stati Uniti per restare in Calabria: Notredame è un'occasione di sviluppo locale». (lu. d. i.)RICICLAGGIO DI AUTOMOBILI GREENFLUFF. Ad Arese, negli ex padiglioni dell'Alfa Romeo, la tradizione industriale legata all'automobile non è morta. A differenza di prima, però, ora le auto non si costruiscono. Si smontano, pezzo dopo pezzo, per ricavare materiali da destinare al riciclo. L'impianto della GreenFluff fondata da Diego Giancristofaro è lungo 110 metri e largo 40. L'azienda è l'unica in Italia autorizzata a trattare i rifiuti speciali provenienti dalla rottamazione di autoveicoli, e può gestire fino a 125mila tonnellate all'anno di rifiuti rottamati. Tutto nasce da un'intuizione del suo fondatore. «Nel 2002 – racconta Giancristofaro – ho iniziato a modificare alcuni macchinari utilizzati nel settore minerario per disaggregare materiali compositi». Dall'intuizione alla realizzazione del primo impianto pilota, terminato in Germania nel 2005, il passo fu breve. L'idea era promettente e un anno dopo il fondo di investimenti Quantica Sgr decise di finanziare la GreenFluff di Arese con 2,8 milioni di euro. Nel 2009 la società ha fatturato cinque milioni di euro. Le previsioni per l'anno prossimo sono di 10-12 milioni. «Un bel risultato» commenta Giancristofaro che, con il tono di chi sa di aver visto lontano, aggiunge: «Prima del 2000, se andavi da un fondo di investimento a parlare di riciclaggio di rifiuti, ti ridevano in faccia». (a.c.l.)ISOLANTI CON LEGGEREZZA ARCHÉ. Moduli in resina ultraleggera per l'isolamento termico e acustico: sono pannelli in grado di aumentare l'efficienza energetica delle abitazioni fino al 50 per cento. A svilupparli è stata Arché Pannelli, start up preincubata nell'Acceleratore di impresa del Politecnico di Milano. La superficie è completamente modificabile: può diventare curva, in rilievo, tridimensionale. Sono possibili anche interventi a partire da file digitali. «I moduli permettono la massima libertà di espressione per designer e architetti» evidenzia Elena Patini (nella foto), amministratore unico di Arché Pannelli. Oltre l'edilizia (rivestimenti e coperture), i settori di applicazione sono ampi: trasporti, scocche ultraleggere, refrigerazione. I pannelli sono completamente riciclabili e possono ricevere, a seconda delle esigenze dei clienti, le massime certificazioni energetiche. Il progetto della start up è iniziato due anni fa in seguito a studi sulla produzione di poliuretani. (lu. d. i.) ELECTRO POWER SYSTEMS. L'avventura di Adriano Marconetto – cofondatore e amministratore delegato della Electro Power Systems di Torino – è iniziata importando dall'America sistemi per la generazione di energia a celle a combustibile (fuel cell), da rivendere in Italia al posto di modelli che utilizzavano vecchie batterie a gasolio. «I clienti – racconta – mi dicevano: "sei bravo, peccato che usi tecnologia americana"». Ma la stessa tecnologia, italiana, non esisteva.
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