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Newsletter del 20 Luglio 2009

Garanzie di credito: «bollino» dello Stato in soccorso alle Pmi
di Chiara Bussi


Non un contributo in denaro, ma un "bollino" di garanzia pubblico. Utile ad avere accesso a finanziamenti che in alcuni casi le banche non riuscirebbero a concedere, perché le imprese che li richiedono sono ritenute prive di merito creditizio. Dall'inizio dell'anno lo hanno ottenuto quasi 13mila Pmi attraverso il Fondo di garanzia a loro destinato, secondo i dati forniti dal ministero dello Sviluppo economico aggiornati a metà giugno. Uno strumento ampliato all'inizio di aprile alle imprese artigiane, che hanno colto al volo l'opportunità: in 1.838 ne hanno fatto richiesta e in poco più di 1.300 sono state ammesse.
È questo il piatto forte di un menù anticrisi più sostanzioso messo a punto dal ministero guidato da Claudio Scajola, che comprende anche sei programmi di sostegno diretto alle imprese, con fondi già distribuiti o in via di assegnazione pari a 4,8 miliardi. Tutti tasselli che si uniscono al puzzle degli incentivi, dove gli ultimi arrivati sono i provvedimenti contenuti nella manovra d'estate, con la detassazione degli investimenti in macchinari e l'accelerazione dei tempi di pagamento nella pubblica amministrazione e gli accordi tra banche e imprese, come quello siglato venerdì scorso tra Intesa Sanpaolo e Confindustria.
«Spesso - sottolinea Gianluca Esposito, direttore generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali al ministero dello Sviluppo economico - per un'impresa ottenere un finanziamento è una questione di sopravvivenza: il Fondo di garanzia è una risposta immediata e indispensabile per superare la stretta creditizia supportando le imprese che, specialmente nei momenti di difficoltà, hanno bisogno delle banche non solo per difendere la propria presenza sul mercato, ma per affrontare in modo più competitivo la concorrenza globale». Le imprese beneficiarie, prosegue Esposito, «possono essere considerate sane, nonostante il rating appesantito dalla crisi, che tenderebbe a ridurne l'accesso al credito, specie con un sistema bancario diventato diffidente».
La conferma più recente arriva da Unioncamere: negli ultimi sei mesi il 21% delle imprese lamenta difficoltà su questo fronte. «Oggi la criticità non è il costo del credito, ma la possibilità di accedervi, non per investimenti ma per la ristrutturazione del debito o la liquidità a breve per compensare il calo dei consumi», spiega Giovanni Da Pozzo, presidente di Assoconfidi Italia, la rete di 400 consorzi di garanzia presente sul territorio. Rivolgendosi al Fondo un'impresa non ottiene denaro, ma si candida a ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive e quindi senza costi di fidejussione o polizze assicurative. L'attivazione è a rischio zero per la banca, che in caso di insolvenza dell'impresa viene risarcita dal Fondo centrale di garanzia.
Lo strumento è operativo dal dicembre 2000: da quella data fino al marzo di quest'anno ha garantito oltre 60mila operazioni, mettendo in circolazione 11,5 miliardi di nuovi finanziamenti. Il potenziamento in un'ottica anticrisi è avvenuto ad aprile, con un innalzamento del tetto massimo garantito da 500mila a 1,5 milioni. La risposta delle imprese è stata immediata, con oltre 2.400 richieste nel mese di maggio (+67% rispetto all'anno precedente) e 1.474 domande nelle prime due settimane di giugno (+52%). Nei primi quattro mesi la maggioranza delle richieste (44%) è arrivata da aziende del Nord, che operano nel settore del commercio (48%), mentre le ultime candidature mostrano una prevalenza geografica del Centro-Sud.
«Con il Fondo fronteggiamo l'emergenza - conclude Esposito - mentre con le altre misure (si vedano le schede a fianco, n.d.r.) puntiamo a gestire la fase post-crisi, rilanciando la competitività e ponendo le basi per la crescita sostenibile del tessuto produttivo».
chiara.bussi@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La mappa

I risultati operativi del Fondo di garanzia per le Pmi e il suo funzionamento e i programmi di sostegno delle imprese del ministero dello Sviluppo economico per far fronte alla crisi

12.583

I beneficiari
Sono le imprese che hanno ottenuto la garanzia del Fondo da gennaio a metà giugno. In 9.192 ne hanno beneficiato da aprile a giugno.

1.374

L'artigianato
Sono le imprese artigiane che hanno ottenuto la garanzia del Fondo negli ultimi tre mesi. Lo strumento è stato esteso al settore ad aprile.

10

La durata
È la durata media, in giorni lavorativi, dei tempi di istruttoria e delibera delle richieste. Il 95% delle richieste di garanzia viene presentato online.

Che cos'è
Strumento previsto dalla legge 662/96, operativo dal dicembre 2000. Con decreto del 9 aprile 2009 l'importo massimo garantito è stato innalzato da 500mila a 1,5 milioni.
A chi è rivolto
Possono beneficiare del Fondo tutte le Pmi ad eccezione dei settori sensibili (ad esempio trasporti e industria automobilistica).
Come si ottiene la garanzia
Si richiede alla banca che sul finanziamento sia acquisita la garanzia del Fondo in luogo di altre garanzie o ci si rivolge a un Confidi che garantisce l'operazione e che potrà a sua volta ottenere dal Fondo una controgaranzia.

Gli incentivi

200

milioni

Bando efficienza energetica

Che cos'è
È un bando a sostegno di programmi finalizzati allo sviluppo di prodotti o servizi innovativi nelle aree del solare fotovoltaico e termodinamico, dell'eolico, della bioenergia , della generazione distribuita, delle tecnologie per l'efficientamento dei processi industriali e dello sviluppo di elettrodomestici ad alta efficienza.
Stato della procedura
30 programmi ammessi al finanziamento che coinvolgono 234 imprese. L'agevolazione media del progetto ammonta a circa 6,5 milioni. A breve le imprese selezionate riceveranno gli incentivi.

180

milioni

Bando mobilità sostenibile

Che cos'è
È un bando che si inquadra nell'iniziativa dei progetti di innovazione industriale. Finanzia programmi finalizzati allo sviluppo di sistemi innovativi navali, imbarcazioni, veicoli urbani, stradali e su rotaia, e di sistemi per la mobilità sicura e integrata.
Stato della procedura
I fondi sono stati assegnati a 25 programmi che sommano 373 imprese e 100 centri di ricerca. L'agevolazione media è di 7,2 milioni, mentre l'investimento medio per progetto ammonta a 17,7 milioni. In testa per gli investimenti è il Piemonte (circa 104 milioni previsti).

190

milioni

Bando per il Made in Italy

Che cos'è
È un bando a favore di programmi finalizzati allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi in grado di determinare impatti significativi sul sistema economico negli ambiti di intervento caratteristici del made in Italy: sistema moda, casa, alimentare e meccanico.
Stato della procedura
È alle battute conclusive la fase di valutazione delle proposte di massima.
Presentati 429 programmi per un totale di investimenti di circa 4 miliardi, con la partecipazione di circa 3mila imprese e 1.000 organismi di ricerca.

241

milioni

Contratti di programma

Che cosa sono
Strumento di sostegno pubblico alle imprese, con un contratto tra amministrazione pubblica e soggetti privati. La gestione è affidata al ministero. Sono stati introdotti con la legge 64/1986. È in atto un processo di riforma avviato con la legge n.127 del 3 agosto 2007. L'importo delle spese ammissibili non deve essere inferiore a 40 milioni per i programmi di sviluppo industriale e a 30 milioni per quelli a sviluppo turistico.
Stato delle procedure
Stipulati 12 contratti di programma per un totale di 120 iniziative. Previsto un incremento di 2.426 posti di lavoro.

4

miliardi

Competitività e fonti rinnovabili

Programma operativo Competitività
Pacchetto di risorse pari a circa 3 miliardi disponibili per il periodo 2007-2013 per rilanciare l'economia. Rivolto alle imprese del Mezzogiorno dei settori ad alto contenuto innovativo.
Fonti rinnovabili
600 milioni per sostenere l'utilizzo di fonti rinnovabili in Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Sono in via di definizione i decreti sui criteri di selezione.
450 milioni sono inoltre destinati a favore della produzione di energia da fonti rinnovabili per utenze pubbliche o per interventi di potenziamento delle reti in Puglia.

 
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