Le Imprese che resistono hanno un sito un blog in cui gli imprenditori si confrontano, lanciano proposte, comunicano (http://blog.libero.it/pmicheresistono).
Qui abbiamo riportato alcuni dei post più recenti.
La fatica di tirare avanti
Non per mettere paglia sul fuoco, ma a sentire certi casi, invidio quasi chi chiude e rinuncia a combattere... Non è giusto vivere un vita intera sotto pressione e stress e non avere il tempo e spesso neanche i soldi per curarsi perché tutti i nostri soldi vengono impiegati per far girare l'azienda, pagare i fornitori, gli stipendi, le tasse ecc...
scarusisupema
Non so quanto potremo ancora durare, cioè tenere duro e sostenere noi la crisi economica indebitandoci ulteriormente
alabisor
Come imprenditore che resiste punto ogni giorno con decisione sulle mie idee, gioco la mia volontà contro i rischi, le difficoltà, le resistenze e mi rendo conto dei mille vincoli che hanno rallentato e ancor oggi in Italia rendono più arduo che altrove lo sviluppo delle imprese eppure come voi tengo duro
Ugo Bernasconi
Ciao a tutti dalla Toscana sempre più indebitata con i muri tappezzati di poster di aste giudiziarie...
soscommerciolucca il 2 dicembre
Qualcuno mi sa dare un aiuto? Ho i dipendenti che non hanno ancora ricevuto il pagamento della Cig in deroga di giugno. Sapere a chi mi posso rivolgere per avere notizie
guido1965
Pagamenti, fisco e banche
Da diversi anni sono convinto che se vogliamo salvare le imprese bisogna ridurre il lavoro amministrativo e burocratico e privilegiare il lavoro produttivo. Quindi, visto che adesso siamo costretti a versare l'Iva prima di averla incassata, meglio chiedere una norma semplice semplice che tenga conto della situazione reale: l'Iva va pagata non entro il 16 del mese successivo ma entro il giorno 16 del quarto mese successivo. Per quanto riguarda la richiesta di pagamenti a 60 giorni, oggi come oggi vedo tanti rischi. Se otteniamo una legge del genere, temo una serie di ricatti: se tu invochi la legge, faccio lavorare un altro artigiano più "ragionevole" (o più "disperato", secondo i punti di vista) e noi veniamo penalizzati
giannimor
Una cosa ragionevole sarebbe una moratoria su tutto quanto le imprese hanno da pagare nel 2010 e solo se ci sarà una ripresa reale e robusta si pagheranno successivamente con gli interessi correnti, senza more e rapite di altro tipo
alabisor il 28 novembre
Il cuore del problema è la questione monetaria. Se tutta la moneta è un debito del sistema economico nei confronti del sistema bancario, pagare tale debito con la stessa moneta è strutturalmente impossibile. Per questo occorre andare verso un sistema economico-finanziario in cui lo stato stampa direttamente la moneta (senza chiederla alle banche centrali, cioè senza indebitarsi) e la distribuisce (in misura adeguata) direttamente ai cittadini-consumatori
giovannipassali il 29 novembre
L'agenzia delle Entrate ha messo in pista una nuova serie di verifiche contro gli omessi o insufficienti versamenti d'imposta...in momenti di crisi, invece di chiedere un prestito in banca, l'inghippo dei versamenti ritardati consente di mantenere liquidità con un inghippo che se non scoperto potrebbe apparire concorrenziale. Questo è il succo di mesi di richieste e di solleciti da parte delle Pmi italiane al governo....a noi lavoratori onesti che ci troviamo a fare i conti con liquidità totalmente insussistenti...viene dato dei "furbetti"
ladup7
Partecipazione e impegno
Quanti colleghi in passato hanno partecipato alle riunioni dei nostri enti di rappresentanza? Non c'è mai nessuno. Per troppo tempo tutti si sono dedicati al proprio lavoro senza pensare alla cosa pubblica e demandando agli altri. A mia volta pongo una domanda: come mai questo atteggiamento di menefreghismo? È solo colpa degli imprenditori? Personalmente ho partecipato a diverse riunioni con le tessere dei miei assistiti (faccio il commercialista). Cosa ho trovato: lunghe riunioni insensate
giannimor
Finora e io in primis (mea culpa) abbiamo delegato ad altri di rappresentarci perché troppo occupati a lavorare e di conseguenza a non perdere tempo. E i risultati si vedono
donchisciottecd
Quanti saremo a Milano?
Siamo tutti ansiosi di verificare se le Pmi raccoglieranno l'invito e si presenteranno in tanti. Nella speranza che quelli che rappresentano la spina dorsale dell'economia italiana si rendano
conto che non possono essere esigenti solo con loro stessi ed i loro dipendenti ma devono incominciare ad essere esigenti anche nei confronti delle altre parti sociali
giannimor
Anch'io sono ansioso di vedere quanti parteciperanno al meeting. Io c'ero il 19 novembre scorso a Torino e devo dire ad onor del vero eravamo pochini... riusciremo a far qualcosa o sarà una battaglia contro i mulini a vento?
donchi
OLTRE IL MALCONTENTO
Non c'è solo il "vergiatismo", dal nome del comune di Vergiate nel Varesotto in cui gli autoconvocati si sono radunati a fine settembre, con il loro misto di insoddisfazioni, lamentele, bisogno di rappresentanza e senso di difficoltà da recessione. La crisi, infatti, sta anche costruendo un nuovo paradigma delle Pmi, fondato per esempio sull'innovazione di prodotto e non di processo, sullo sbocco nei mercati asiatici e non solo europei. Un paradigma in via di configurazione, estremamente complesso da decifrare, che Il Sole 24 Ore sta raccontando nell'inchiesta «2010: un anno per ricominciare».