ROMA
Il fondo per la ricapitalizzazione e aggregazione delle piccole e medie imprese accende i motori. La prossima settimana, salvo imprevisti dell'ultim'ora, i principali sostenitori dell'iniziativa si incontreranno al ministero dell'Economia per porre la firma a un primo accordo. Più lunghi, invece, si prospettano i tempi dell'operazione mirata al rafforzamento del credito alle Pmi nel Sud tramite la Banca del Mezzogiorno: per mettere in moto il meccanismo il presidente del Consiglio dovrà innanzitutto nominare i membri del comitato promotore, fino a un massimo di quindici su proposta del ministro dell'Economia.
In quanto alle obbligazioni bancarie fiscalmente agevolate, per canalizzare il risparmio degli italiani nello sviluppo dell'occupazione nel Sud, resta da vedere che impatto avrà sul credito alle Pmi la modifica apportata in Finanziaria, che ha aggiunto tra gli impieghi della raccolta di questi speciali bond con fiscalità di vantaggio anche le «finalità etiche».
Il fondo per il rafforzamento patrimoniale delle Pmi per contro è pronto per il decollo. La prossima settimana, mercoledì o giovedì, attorno a un tavolo si siederanno i principali protagonisti di questa operazione: il ministro dell'Economia Giulio Tremonti (affiancato dal direttore generale Vittorio Grilli e dal dirigente generale del Tesoro Andrea Montanino), gli ad di Intesa Sanpaolo e UniCredit Corrado Passera e Alessandro Profumo, il presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari, l'ad della Cassa depositi e prestiti Massimo Varazzani. Alla riunione parteciperanno anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e Corrado Faissola, presidente dell'Associazione bancaria italiana: non è escluso infatti che Confindustria e Abi entrino nella governance della Sgr.
Il primo ingresso sarà quello dello Stato fino a 500mila euro e di altri (tra i quali le banche e forse la stessa Cdp) nel capitale della Sgr. Successivamente, i sostenitori finanziari di questa iniziativa investiranno sottoscrivendo le quote: l'incontro della prossima settimana servirà a definire la somma di questo impegno. Quote singole da 250 milioni di euro è un'ipotesi, al momento non confermata. In quanto alla partecipazione indiretta delle regioni, finora si sa soltanto che il Tesoro ha avviato una serie di contatti preliminari per stabilire in che misura le regioni potranno sostenere l'iniziativa: sono allo studio formule per abbattere i costi dell'istruttoria, nel momento in cui le piccole e medie imprese saranno ricapitalizzate con l'intervento di questo fondo.
La Finanziaria stabilisce che l'ingresso della Cdp in qualità di investitore istituzionale nel fondo per le Pmi avverrà attingendo al risparmio postale. Non è chiaro invece se e come la Cassa entrerà anche direttamente nella Sgr. Resta il fatto che l'istituto di via Goito dovrà convocare al più presto un'assemblea straordinaria per apportare modifiche ad hoc allo statuto e per recepire il diktat della Finanziaria: il tutto può richiedere qualche settimana. I tempi dell'autorizzazione della Banca d'Italia per l'istituzione della Sgr, e fors'anche un ok della Consob, saranno prevedibilmente ben più lunghi.
I. B.
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