MONZA
Mettere i giovani al centro del processo di innovazione della scuola e dell'impresa per riavvicinare questi due mondi e trovare lo slancio per competere a livello internazionale. Questo il messaggio lanciato da quattro associazioni confindustriali in occasione del convegno dedicato all'innovazione che si è svolto lunedì a Monza con la partecipazione del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
«Le capacità e la preparazione delle nuove generazioni – sottolinea Matteo Parravicini vicepresidente Confindustria Monza e Brianza – sono la base da cui ricominciare». La preparazione, però, è uno dei punti dolenti del rapporto scuola-imprese. Non da oggi gli imprenditori lamentano la mancanza di figure adeguate e, in più, i giovani che arrivano nel mondo del lavoro hanno una qualità formativa insufficiente. In questo quadro «l'alternanza scuola-lavoro consente di coniugare il sapere con il saper fare e al contempo il contatto con l'azienda può essere un elemento di motivazione delle nuove generazioni».
Ma accanto all'innovazione della scuola ci deve essere anche quella dell'impresa perché, come ha affermato Stefano Scaglia, vicepresidente Confindustria Bergamo, «dallo spazio locale e dal tempo esteso si sta passando al tempo zero e allo spazio globale».
Sul territorio, comunque, non mancano positivi esempi di collaborazione tra aule e fabbriche. «L'esperienza lecchese – ha sottolineato Franco Keller – è un esempio concreto di come le università e il territorio abbiano trovato una via comune: da un lato le imprese hanno compreso che l'università non è un consulente che si può utilizzare "a gettone"; dall'altro lato l'università ha trovato un modo per dimensionare gli incarichi di ricerca in modo da offrire anche una consulenza specialistica sulla ricerca applicata e sul trasferimento tecnologico avvicinabile persino dalle piccole imprese». Trasferimento tecnologico e innovazione che si sviluppano anche grazie a strutture presenti in regione, come il parco tecnologico di Lomazzo in cui nei giorni scorsi si sono insediate le prime sei aziende, «il cui obiettivo – ha affermato Graziano Brenna, vicepresidente di Confindustria Como – è quello di riaffermare il valore dei settori manifatturierie tipici dei nostri territori».
Processi articolati, quelli della formazione e dell'innovazione che devono essere affrontati con la giusta prospettiva perchè «se sono le imprese presenti nel sistema – ammonisce Renato Cerioli, presidente di Confindustria Monza e Brianza – i posti di lavoro occupati oggi, oltre alle persone in pensione a indirizzare le politiche e non i bisogni espressi e futuri dei cittadini-consumatori globali, allora i nostri giovani troveranno sempre meno opportunità per riconoscersi in un sistema che li prende in giro».
M. Pri.
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Renato
Cerioli
PRESIDENTE
CONFIND. MONZA
Prospettiva. Le scelte devono essere fatte guardando ai bisogni futuri dei consumatori globali, altrimenti i giovani non si riconosceranno nel sistema
Franco
Keller
PRESIDENTE
CONFIND. LECCO
Successo. A Lecco università e territorio hanno trovato una via comune allo sviluppo che permette il trasferimento tecnologico anche
alle piccole imprese