Emilio Bonicelli
BOLOGNA
Anche le imprese più piccole possono darsi obiettivi di responsabilità sociale e possono farlo con un ritorno positivo in termini di competitività. È questa la sfida lanciata dai Giovani imprenditori di Unindustria Bologna che hanno messo a punto un modello semplificato per il fai-da-te nella Corporate social responsibility (Csr). Il manuale consente alle microaziende di redigere da sole, senza particolari costi, il proprio bilancio sociale. Una guida pratica, destinata a diffondersi, dal capoluogo emiliano verso il resto del Paese, tra le Pmi.
L'iniziativa, come spiega Andrea Paladini, presidente dei Giovani di Unindustria, fa parte di un progetto che ha portato alla nascita di un laboratorio di idee e proposte operative sui grandi temi dell'energia, della Csr, della meritocrazia, delle aggregazioni e reti d'impresa. Un esempio positivo lo definisce Vincenzo Boccia, presidente della Piccola industria di Confindustria: «È un contributo alla consapevolezza del ruolo dell'imprenditore che deve uscire dalla fabbrica per spiegare che cosa accade in fabbrica e far capire gli effetti positivi che si determinano nella società grazie alla fabbrica. Una società libera è garantita dalla ricchezza che produce e questa ricchezza si forma nell'impresa».
Il manuale per le Pmi messo a punto dai Giovani imprenditori bolognesi è stato presentato nel corso del convegno «Capitalismo di persone». La guida indica in modo chiaro gli stakeholder della piccola azienda e suggerisce per ogni interlocutore un decalogo di comportamenti, da «onora le promesse» a «riduce le emissioni nocive», da «gestisce attivamente la filiera» a «supporta la crescita professionale».
La griglia per la compilazione del bilancio sociale è già stata messa alla prova con successo da sette piccole imprese bolognesi. «Redigere il documento – racconta Enrica Gentile, amministratore delegato di Aretè, che con dieci dipendenti opera nel settore della consulenza aziendale – ci ha consentito di individuare dei fattori competitivi di cui non avevamo piena consapevolezza. Il lavoro, inoltre è stato utile per mettere a punto strategie atte a migliorare il nostro rapporto con i clienti e a motivare i collaboratori».
In questo momento di lenta ripresa secondo Vincenzo Boccia occorre fare un salto di qualità nel rapporto banca-impresa, tornando a valutare le aziende non in base alla sola analisi dei dati pregressi, ma guardando alla storia e alle prospettive di sviluppo futuro. In corso anche iniziative per aiutare le Pmi a intercettare opportunità di crescita a livello internazionale. Vi sono ad esempio intese in corso per favorire partnership con piccole aziende del Nord Africa, a iniziare dall'Algeria, con la prospettiva di estendere questi percorsi ad altre aree emergenti nel mondo.
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