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Newsletter del 14 Dicembre 2010

Pmi in rotta verso la «digital prosperity»
di Roberto Barucco


BRESCIA
Obiettivo "digital prosperity". «Per ogni euro investito nel settore Ict si sviluppa un euro e 45 di Pil (dati Ocse) e gli investimenti in Ict hanno contribuito al 50% della crescita della produttività europea negli ultimi 15 anni».
Ferro e silicio, tradizione e futuro, si sono mescolati ieri a Brescia al convegno organizzato dall'Aib (Associazione industria bresciana) insieme al Csmt (Centro servizi multisettoriale e tecnologico), dove il messaggio chiaro è arrivato da Gabriele Galateri di Genola, delegato di Confidustria per Comunicazioni sviluppo banda larga.
«Per Confindustria è fondamentale realizzare entro il 2015 il superamento del divario digitale, garantendo una copertura a 20 mega su tutto il territorio e ultrabroadband per i grandi centri urbani e le aree a forte concentrazione industriale, completando la digitalizzazione della Pa» ha detto Galateri nel suo intervento dopo l'introduzione di Ennio Franceschetti, presidente Csmt. Digitale e banda larga sono «strategici per la competitività del paese, con Confindustria impegnata in un progetto di sistema – conferma Galateri di Genola – che si traduce in efficienza aziendale, risparmio, dematerializzazione cartacea e business».
È la necessità di una nuova consapevolezza e di una nuova prospettiva nell'accostarsi all'Ict, che ha unito nel Summit 2010 i rappresentanti delle aziende medio-grandi, i responsabili Cio delle multinazionali, i vertici della Camera di commercio locale, Università di Brescia, docenti del Politecnico di Milano, come l'Ad Cefriel Alfonso Fuggetta, Andrea Masini, dell'Hec, l'Ecole des hautes études commerciales Paris. «Gran parte delle nostre proposte – sottolinea Gabriele Galateri – sono state recepite nel piano del ministro Romani per l'abbattimento del digital divide e nel Piano e-gov 2012 del ministro Brunetta. Tuttavia, ad oggi, anche a causa della crisi economica, questi piani sono stati realizzati solo in parte». Fascicoli sanitari elettronici (sul modello lombardo), dematerializzazione dei documenti cartacei della Pa, posta elettronica certificata, firma digitale, fatturazione elettronica, potrerebberi efficienza e risparmi per miliardi. «Secondo il IV rapporto della Fondazione PromoPA il costo delle pratiche burocratiche per una piccola impresa è pari al 7% del proprio fatturato» dice Gabriele Galateri, che sottolinea: «In Europa occidentale secondo una analisi di Forrester Research, si passerà dai 68 miliardi di euro del 2009 ai 114,5 miliardi del 2014 per le vendite realizzate con commercio elettronico. E in Europa è stimato un tasso di crescita dell'11% per le vendite online». Non esserci significa perdere quote di mercato.
Tra le strategie messe in atto da Confindustria anche il progetto distretti industriali, sviluppato in collaborazione con Aldo Bonomi, vicepresidente per le Politiche Territoriali: «Con lui stiamo predisponendo una iniziativa destinata all'abbattimento del digital divide».
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