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Newsletter del 23 Maggio 2011

Oneri per le imprese, obiettivo -25%
di Davide Colombo

ROMA
Il piano di misurazione e di riduzione degli oneri amministrativi per le imprese s'allarga. Oltre alle materie di competenza statale ora entrano nel mirino del Governo anche quelle di Regioni ed enti locali, oltre e ai settori regolati dalle autoritą amministrative indipendenti. Lo prevedono gli ultimi due commi (13 e 14) dell'articolo 6 del decreto sviluppo, introdotti in sede di assestamento del testo approvato due giorni fa dal Consiglio dei ministri e ora in lettura al Quirinale.
La norma modifica l'articolo 25 della legge 133/2008 prevedendo per l'appunto che le Regioni, le province e i comuni adottino programmi di carattere normativo, amministrativo e organizzativo finalizzati alla progressiva riduzione degli oneri amministrativi. Per il coordinamento delle metodologie della misurazione e della riduzione degli oneri amministrativi (Piano Moa) verrą istituito, presso la Conferenza unificata, un Comitato paritetico formato da sei membri designati, rispettivamente, due dal ministro per la Pa e l'innovazione, due dal ministro per la Semplificazione normativa, due dal ministro per i Rapporti con le regioni, e da sei membri designati Conferenza unificata, rispettivamente, tre tra i rappresentanti delle regioni, uno tra i rappresentanti delle province e due tra quelli dei comuni.
L'estensione del «taglia-oneri» dovrebbe garantire un risparmio stimato in circa 5 miliardi l'anno, per le sole Pmi, entro il 2012; l'equivalente del 25% della «pressione regolatoria» attuale, in linea con gli obiettivi della Strategia di Lisbona "Europa 2020". Il Piano Moa «allargato» riguarderą, poi, anche gli oneri amministrativi per i cittadini.
Finora il piano di semplificazione amministrativa portato avanti con la misurazione e il taglio di oneri statali ha portato all'individuazione di costi amministrativi per le Pmi pari a 23 miliardi di euro in otto aree di regolazione che spaziano dagli appalti alla sicurezza sul lavoro, dal fisco alle normative per la prevenzione degli incendi, al lavoro e la previdenza. E gli interventi di semplificazione gią adottati hanno portato, al momento, a risparmi stimati dal ministero per la Pa e l'Innovazione di 7,8 miliardi (il 36,4% del totale). Gli ultimi due ambiti regolatori semplificati con il Dl sviluppo riguardano il Codice per la privacy per le imprese e gli adempimenti per la partecipazione alle gare d'appalto; misure che dovrebbero generare a regime risparmi complessivi annui per 900 milioni.
Il piano di semplificazione condotto nei due anni passati ha preso in considerazione i provvedimenti statali pił costosi, ripetitivi o datati. L'intero processo č stato realizzato con la consultazione di Confindustria, Confartigianato, Cna e Confcommercio. Le attivitą di misurazione sono state condotte dalla task-force Moa del ministero per la Pa con l'assistenza dell'Istat e del Formez, sulla base della metodologia indicata dalla Commissione europea (l'Ue standard cost model). Ora quel piano verrą affiancato dal «taglia oneri» allargato, che seguirą la stessa metodologia: individuazione degli adempimenti o oneri amministrativi di pił elevato impatto per le imprese (la stima quantifica gli obblighi informativi oggetto della misurazione) e la loro successiva semplificazione. Il tutto entro il 2012.
Il piano, stando alle indicazione che vennero date lo scorso autunno dal ministro Renato Brunetta, dovrebbe portare al taglio di oneri per le sole Pmi per poco meno di 12 miliardi per le competenze delle amministrazioni centrali e per circa 5 miliardi, appunto, per gli adempimenti burocratici imposti da Regioni, enti locali e Authority. Si tratta di obiettivi da leggere in riferimento alla «pressione regolatoria» stimata dall'Ue per l'Italia in un valore complessivo pari al 4,6% del Pil, vale a dire circa 70 miliardi. E si tratta, soprattutto, di risparmi che entreranno gradualmente a regime con la diffusione di pratiche amministrative di semplificazione e la diffusa informazione alle imprese degli adempimenti non pił obbligatori.
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