di Gio. M.
In Toscana prende campo il modello delle reti d'impresa: per accrescere capacità di innovazione e competitività sui mercati. A fine 2010 nella sezione Empolese Valdelsa di Confindustria Firenze è nata Rete Leonardo: piccole e micro realtà – unite da un "contratto di rete di impresa" e associate a professionisti – hanno dato vita a una media impresa nell'area del management consulting. Obiettivo principale, sviluppare l'innovazione: quella che nascerà mettendo a sistema competenze, risorse, conoscenze, mercati e che consentirà di superare i limiti delle ridotte dimensioni d'impresa, perché «piccolo non è più bello».
Rete Leonardo è un contratto di rete fra 8 imprese dislocate in quattro province toscane – Firenze, Grosseto, Pisa, Siena – implementato da professionisti di settore dislocati in sei province (Firenze, Grosseto, Lucca, Pisa, Prato, Siena). Fare patrimonio comune della gamma delle singole esperienze può aumentare le opportunità di business in un mercato, quello della consulenza direzionale, che in Italia è costituito per l'85% da microimprese. L'aggregazione in rete permetterà di sviluppare investimenti più consistenti – a fronte di un fatturato più elevato – e di ridurre i costi dello sviluppo di servizi innovativi. Dal punto di vista operativo, Rete Leonardo si è dotata di un codice etico, di una banca del tempo, di una piattaforma informatica per facilitare lo scambio di informazioni.
Con l'impegno di Confindustria Firenze, i primi di maggio è nata anche Ribes, la rete delle imprese biomedicali: 14 sono le realtà imprenditoriali italiane che hanno sottoscritto il contratto di rete con Esaote, la capofila, gruppo leader nel settore delle apparecchiature biomedicali: «Abbiamo creduto fin da subito nello strumento del contratto di rete – sottolinea Giovanni Gentile, presidente di Confindustria Firenze –. Le piccole e medie imprese di filiera possono cogliere opportunità di innovazione, qualità ed economicità, difficilmente raggiungibili singolarmente, e confermare così la loro importanza nello sviluppo e nella crescita anche delle grandi imprese del nostro territorio». Due le novità: da un lato c'è la collaborazione stretta con un istituto bancario – la Banca Cr Firenze (Intesa San Paolo) – che valuterà soluzioni finanziarie non in funzione della singola impresa ma della Rete, e quindi guarderà ai benefici prospettici che si manifesteranno nei bilanci delle imprese che hanno aderito; dall'altro, Ribes è un contratto di rete inserito nell'ambito della filiera: è un'innovativa esperienza di collaborazione tra impresa leader e fornitori strategici; l'innovazione passa attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti, l'utilizzo comune dei laboratori aderenti alla Rete, la partecipazione a progetti in forma associata, la possibilità di accrescere il potere contrattuale delle singole imprese aderenti su tariffe, servizi, finanziamenti offrendosi come soggetto unico di Rete.
© RIPRODUZIONE RISERVATA