STAMPAINVIARIDUCI TESTOINGRANDISCI TESTO
Newsletter del 27 Giugno 2011

Crisi delle vocazioni, le Casse alla sfida della sostenibilità
di Laura Cavestri

Cresciute a ritmi galoppanti negli ultimi 20 anni, anche le Casse dei previdenza professionali – in cui gli ingressi restano, nella grande maggioranza dei casi, positivi – cominciano a fare i conti con i decrementi. Fisiologici, in molti casi (perché non si può crescere a ritmi sostenuti all'infinito) o legati alla crisi economica, così come alle scelte politiche e ai percorsi formativi che nel tempo hanno ridisegnato gli accessi agli Albi, creando, soprattutto tra i "tecnici" una vera e propria concorrenza a livello di laureati triennali che si riverbera anche sugli ingressi nei diversi enti previdenziali. Le Casse, assai più degli Ordini, risentono, quindi, dello "stato di salute" della propria categoria e chi, mantenendo un sistema di calcolo retributivo, ha spostato il carico della promessa previdenziale sulle generazioni attive, ora si trova a fare i conti con una "qualità" di contribuzione in progressivo deperimento e con la sfida di ridimensionare le aspettative dei giovani senza creare eccessive iniquità tra generazioni.
Insomma, platee ampie e giovani "arricchiscono" le Casse in termini di contributo integrativo versato, rendono più efficienti le economie di scala e alleggeriscono i costi operativi. Ma i giovani sono oggi una risorsa e domani un debito che le Casse devono attrezzarsi a gestire.
Dal +7% del 2000, Cassa forense cresce oggi del +3%, in progressivo decremento. «Le aspettative di un giovane aspirante avvocato - ha spiegato il presidente della Cassa, Marco Umbertini - non sono quelle di 10 anni fa. Siamo cresciuti a ritmi eccessivi. C'è anche una fisiologica flessione. Tuttavia, il problema non è la quantità dei nuovi ingressi, ma la "qualità" della loro contribuzione. I giovani, sempre più spesso, non arrivano a dichiarare il reddito minimo per poter versare i propri contributi previdenziali. Oggi, circa 60mila iscritti all'Albo per la Cassa non esistono. La metà di loro, presumibilmente, non esercita ma l'altra non riesce proprio ad avere un reddito minimo sufficiente. Problema che la crisi economica e quella della giustizia rischiano di protrarre a lungo».
La crisi economica può avere un effetto ambivalente. «Le domande di iscrizione alla Cassa dei dottori commercialisti - spiega il presidente Walter Anedda - hanno avuto un effetto altalenante. Contrazioni e aumenti (di piccola entità). Quest'anno, se si conferma il trend del primo trimestre 2011, avremo un record di ingressi». Eppure secondo i dati del Consiglio nazionale, i praticanti al 1° gennaio 2010, sono in leggero calo (-2% circa). Come si spiega? «Oltre la metà sono al centro-sud e al nord diminuiscono - spiega Anedda - e si può presumere che l'iscrizione all'Albo sia più una scelta dettata dalla mancanza di alternative occupazionali». Ma c'è un altro aspetto, spiega ancora Anedda. «La crisi alimenta l'attività di curatori fallimentari e di gestione delle crisi aziendali che sono "tipiche" dei commercialisti. E questo spiega, forse, una sostanziale tenuta dei volumi d'affari». Inoltre, spiega il presidente della Cassa ragionieri, Paolo Saltarelli, «sono numerose le figure quali ricercatori o docenti, magari con in tasca l'iscrizione all'Albo che, per i tagli all'istruzione e la crisi, a esempio, hanno perso il posto o ridotto gli introiti e decidono di rimettersi in gioco aprendo la partita Iva». Il sistema contributivo, di per sé, (in cui ciascuno matura una pensione sulla base del versato) è indifferente all'entità della platea. Ma è il debito latente che le Casse hanno ereditato dal sistema di calcolo retributivo che i nuovi iscritti, per quantità e qualità dei versamenti, devono coprire. Mentre tutti attendono il varo, alla Camera, del disegno di legge Lo Presti che le autorizza ad aumentare il contributo integrativo (quello caricato sul cliente) dall'attuale 2% sino al 5 per cento.
Un equilibrio fragile quello del Notariato. Numero programmato di ingressi, praticamente costante e pensioni di entità significativa ma i notai versano il 30% del loro repertorio. E quando vengono meno alcune prerogative – passaggi di proprietà o cessioni di quote di Srl – l'Ente aumenta le aliquote.
Infine, per le Casse nate private col sistema contributivo, l'equilibrio strutturale di gestione si scontra però con pensioni modestissime. Ma se per un dipendente versare il 33% garantisce, oggi, un tasso di sostituzione del 65%, è difficile pensare che versando il 10 o il 15% di aliquota soggettiva si possano maturare assegni sotto il livello della sussistenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

 
 Semplifica la gestione delle spese di business
Richiedi le Carte Supplementari per i tuoi collaboratori. Potrai snellire la gestione amministrativa, grazie a un unico strumento di pagamento per tutte le spese professionali e, in più, evitare scomodi anticipi di contante.

Scopri di più

 American Express Viaggi
Il sito viaggi di American Express ti offre tante opportunità di viaggio, hotel, noleggi auto e voli anche multi destinazione con le più importanti compagnie aeree.

Scopri di più

 Con American Express l'amicizia premia!
Invita i tuoi colleghi e amici a richiedere Carta American Express: per ognuno di loro che diventerà Titolare, riceverai fino a 25.000 punti Membership Rewards®.
Più ne presenti, più ti potrai premiare.

Scopri di più