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Newsletter del 28 Maggio 2012

Regioni in campo per spingere il turismo

A CURA DI
Barbara Bisazza
Il turismo cambia volto, complice la crisi economica internazionale ma anche l'aumento e il crescente utilizzo di internet per la ricerca e la prenotazione dei soggiorni. Cambiano le abitudini, le vacanze sono più corte (4,3 giorni la durata media) ma anche meno legate alla sdraio e all'ombrellone; ci sono più turisti stranieri (+3,9% di presenze nel 2011), grazie alla diffusione dei voli low cost, con esigenze però calibrate su standard e modelli culturali internazionali. A fronte di questa evoluzione, cresce l'urgenza di saper promuovere all'estero in maniera unitaria il brand Italia, segmentando poi molto bene l'offerta a livello dei singoli territori, all'insegna di una proposta più qualificata e integrata con le risorse culturali locali, dal patrimonio artistico agli eventi enogastronomici, dai percorsi tematici naturalistici a quelli sportivi.
Dal punto di vista della ricettività, secondo i dati Ciset-Banca d'Italia, l'Italia è seconda nell'Unione europea per numero di posti letto, dopo la Francia, con una quota del 16,6 per cento. «Numericamente c'è un eccesso di offerta – sottolinea Renzo Iorio, presidente di Federturismo-Confindustria –. Il problema è che spesso non è qualificata, è disaggregata e difficile da comunicare perché la penetrazione dei marchi è debole; si tratta quasi sempre di hotel individuali che fanno fatica a essere visibili sul mercato internazionale. Per il 50% l'Italia dipende dalla domanda estera – aggiunge Iorio – ma affronta il mercato in modo parcellizzato, sia dal punto di vista delle politiche di sviluppo, sia sul fronte delle imprese, che per essere competitive devono ragionare sempre più in rete».
Negli ultimi due anni c'è stata una forte ripresa dei flussi stranieri, e la previsione per il 2012 – secondo il Centro internazionale di studi sull'economia turistica (Ciset), collegato all'Università Ca' Foscari di Venezia – è di un +2,5% negli arrivi, in crescita soprattutto dal Nord Europa e dai Paesi emergenti; continua invece a calare il turismo interno, in gran parte per l'erosione della capacità di spesa indotta dalla crisi economica. Nel 2011 i turisti stranieri hanno speso in Italia quasi 31 miliardi di euro (+5,6%), in crescita soprattutto al Sud e nelle Isole (+6,2%). Resta trainante il peso della Germania (16,7%), che nel 2011 ha fatto registrare anche un aumento dei flussi di spesa (+11,8%). In regioni come Veneto, Toscana, Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna si concentrano quasi il 68,5% della spesa dei turisti internazionali e il 61,7% del valore aggiunto turistico. Il settore rappresenta oltre il 7% del Pil nazionale (circa 10 miliardi di euro) e quasi il 14% dell'occupazione.
«Ci sono potenzialità enormi – osserva Magda Antonioli, direttrice del master in economia del turismo dell'Università Bocconi di Milano – ma non investiamo abbastanza in questa risorsa strategica. La forte stagionalità che caratterizza soprattutto il turismo balneare è un limite che va superato, attraverso un'offerta integrata e diversificata, che faccia leva sul nostro patrimonio culturale. Occorrono una seria programmazione regionale e un buon coordinamento a livello nazionale, oltre al lavoro dell'Enit».
Con la riforma del Titolo V della Costituzione il turismo è materia di esclusiva competenza delle Regioni, come ha chiarito di recente la Corte costituzionale, che ha bocciato 19 articoli del Codice del Turismo (Dlgs n. 79/2011) per eccesso di delega del Governo. «Abbiamo venti strategie autonome – dice il presidente di Federturismo –, con un budget complessivo per le Regioni di 350-380 milioni di euro, quando per un'efficace politica di promozione Paesi come la Francia e la Spagna spendono meno della metà. C'è un problema di spreco di risorse e di inefficacia degli investimenti. Abbiamo bisogno di una strategia unitaria».
Tra le iniziative regionali di successo spicca il caso della Puglia. «Vince chi sa valorizzare il territorio offrendo un prodotto integrato – conclude Iorio –. La Regione ha allargato al turismo finanziamenti strutturali per le medie e grandi imprese. Recuperare i centri storici, riqualificare le masserie, favorire una cultura di aggregazione e progetti che aggiungono contenuti tematici al concetto di vacanza balneare sono la strada giusta per sviluppare il turismo come settore produttivo a tutti gli effetti».
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Le criticità e le misure adottate

PUGLIA

Masserie e gastronomia per disaffollare la costa

01 | LE CRITICITÀ
Le coste pugliesi hanno registrato forti incrementi di turisti negli ultimi anni, soprattutto in Salento. Il problema sono gli spazi ristretti a ridosso del mare, con spiagge decisamente sovraffollate nelle settimane centrali dell'estate, e una ricettività in termini di posti letto ancora da sviluppare
02 | LE MISURE
La Regione ha emanato lo scorso febbraio un regolamento che articola una serie di incentivi alle imprese turistiche. Il Contratto di programma, prima limitato alle grandi imprese del manifatturiero, viene esteso al settore turistico, con contributi del 30% agli investimenti in strutture alberghiere (nuove, riqualificate o ampliate) che riguardino anche strutture connesse (campi da golf, centri congressi, spazi per lo sport), in un'ottica di destagionalizzazione; anche per le Pmi sono previsti contributi del 35% su investimenti da 30mila euro a 4 milioni per l'ampliamento e l'ammodernamento di strutture turistico-alberghiere (inclusi bar, piscine, centri benessere); infine, tra le strutture connesse a cui destinare il 40% degli investimenti sono stati inseriti i parchi tematici, gli immobili di pregio (anche masserie e trulli) e i teatri

IL PESO DEL TURISMO SUL PIL REGIONALE

7,7%

SARDEGNA

Promozione locale contro il caro-traghetti

01 | LE CRITICITÀ
Il caro-carburanti pesa sui costi dei traghetti, che rischiano di penalizzare ancora i flussi turistici verso la Sardegna, in calo l'estate scorsa del 7-8% (stime Federturismo). Aumenta però il traffico aereo: nei primi 15 giorni di aprile, per esempio, l'aeroporto di Cagliari ha registrato un incremento del 18% negli arrivi

02 | LE MISURE
La Regione applica tariffe contenute per la tratta Civitavecchia-Olbia attraverso la sua compagnia Saremar, che nel 2011 ha aggiunto all'attività sulle isole minori i collegamenti con il continente, proprio in risposta a costi di traghetto anche raddoppiati (realizzando nei mesi estivi un utile di 1,1 milioni); da metà maggio a settembre si aggiungerà una rotta Liguria-Porto Torres (in corso di definizione se da Genova o da Vado Ligure). Non sarà invece replicato il bonus vacanze, con cui la Regione rimborsava alle famiglie parte della spesa del traghetto l'estate scorsa. Due bandi assegnano 28 milioni di fondi europei per la riqualificazione delle strutture alberghiere e la destagionalizzazione. Incentivi per altri 18,5 milioni sono destinati a varie iniziative di promozione del territorio e di itinerari tematici

IL PESO DEL TURISMO SUL PIL REGIONALE

11,4%

EMILIA-ROMAGNA

I tour operator russi «dettano» i prezzi in hotel

01 | LE CRITICITÀ
In Emilia-Romagna l'80% del movimento turistico è italiano, con un forte peso delle seconde case e un'offerta ricettiva molto ampia. Il fatturato del settore turistico nel 2011 ha superato gli 11 miliardi, in calo del 3% sul 2010. La Riviera Romagnola pesa sul giro d'affari per oltre l'80 per cento: nell'estate 2011 ha perso il 5,6% dei ricavi, ma ha guadagnato il 3,4% negli altri mesi, portando il saldo a 9,1 miliardi, in calo del 4,4 per cento sul 2010 (dati Trademark Italia).
02 | LE MISURE
Da anni la regione intraprende convinte politiche di destagionalizzazione (congressualità, parchi tematici, eventi) e attrattività verso l'estero, accompagnate da logiche di differenziazione di prodotto. È attivo anche un fondo per la riqualificazione di impianti e strutture alberghiere. L'aeroporto di Rimini è il primo scalo charter dalla Russia in Italia. «Con la crisi – dice Alessandro Lepri, partner di Trademark Italia – l'offerta va rimodulandosi , con un calo dell'all inclusive e prezzi in hotel ridotti all'osso. In merito ai russi, i loro tour operator impongono, con la forza dei grandi numeri, tariffe medie molto basse, 20/22 euro a letto per notte, camera e colazione».

IL FATTURATO 2011 DELLA RIVIERA (-4,4%)

9,1 miliardi

TOSCANA E LIGURIA

Vince l'offerta integrata con le risorse del territorio

01 | LE CRITICITÀ
La Versilia si rivolge tradizionalmente a un turismo di fascia medio-alta. «La domanda italiana è prevista in calo, c'è un problema di prezzi e di accessibilità», sottolinea Gianfranco Lorenzo, del Cst (Centro studi turistici) di Firenze. «Specie per gli stranieri – prosegue – servirebbero maggiori collegamenti con gli aeroporti e con le città d'arte, un'offerta più integrata». In Liguria, delle Cinque Terre solo Vernazza è ancora in sensibile difficoltà dopo l'alluvione dello scorso ottobre.

02 | LE MISURE

La Regione Toscana ha attivato un bando Por Creo per aiutare progetti di sviluppo di turismo sostenibile e competitivo presentati da consorzi, raggruppamenti o reti di Pmi. Un altro bando prevede contributi alle Pmi per l'acquisizione di servizi qualificati, per esempio per ottenere certificazioni ambientali e di qualità. In Liguria è in preparazione un bando regionale, con finanziamenti agevolati per la realizzazione di nuove strutture alberghiere o per la riqualificazione di hotel. In sede di commissione consiliare, inoltre, c'è un disegno di legge urbanistica che dovrebbe consentire, a fronte di riqualificazioni di strutture ricettive, maggiori possibilità di trasformazione delle destinazioni d'uso

IL FATTURATO 2011 DEL TURISMO IN TOSCANA

6,4 miliardi

VENETO E FRIULI-VENEZIA GIULIA

Facilitare i collegamenti con i centri dell'entroterra

01 | LE CRITICITÀ
L'offerta turistica balneare nell'Alto Adriatico ha una limitata interazione con l'entroterra, soprattutto nei periodi diversi dai due mesi e mezzo di punta. Il limite è ancora una forte stagionalità.

02 | LE MISURE

Sia in Veneto che in Friuli-Venezia Giulia ci sono programmi di incentivi regionali alle imprese turistiche. Negli ultimi anni si assiste a un ritorno del flusso tedesco, anche per la vicinanza geografica, che permette di risparmiare sui costi di viaggio. «Si tratta – sottolinea Mara Manente, direttrice del Ciset – di un mercato particolarmente esigente che trova nell'Alto Adriatico destinazioni con livelli di servizi e qualità adeguati. Soprattutto in Veneto c'è una ricettività extraalberghiera qualificata, con campeggi (per esempio al Cavallino, foto) tra i pochi esempi di strutture che hanno acquisito certificazioni ambientali valide a livello internazionale. Il territorio è particolarmente competitivo sui mercati europei, molto sensibili ai temi dell'ambiente. Per allungare la stagione servono modalità di turismo che facciano esplorare il territorio in chiave enogastronomica, cicloturistica, culturale».

IL PESO DEL TURISMO SUL PIL VENETO

8,0%

CAMPANIA

Accessi regolamentati in mancanza di parcheggi

01 | LE CRITICITÀ
La fragilità del territorio e la mobilità difficile, in rapporto alla massiccia affluenza di turisti soprattutto in estate, sono il grande limite della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina, che insieme alle isole di Capri e Ischia attirano visitatori da tutto il mondo.

02 | LE MISURE

Mentre la nuova legge quadro sul turismo, licenziata dalla giunta il 15 novembre scorso, è ora all'esame della terza commissione in consiglio regionale, la conferenza dei sindaci della Costa d'Amalfi ha chiesto e ottenuto dalla Regione risorse, di provenienza comunitaria, a sostegno di un servizio di regolamentazione del traffico e di organizzazione della mobilità. Con la stessa conferenza dei sindaci la Regione ha avviato anche due tavoli operativi per soluzioni infrastrutturali ai problemi di mobilità (parcheggi soprattutto) e per la promozione del territorio (per esempio con un portale internet della Costiera Amalfitana che riunifichi la comunicazione di tutte le iniziative). Non sono invece previsti in questo periodo bandi regionali per la riqualificazione dell'offerta ricettiva

IL PESO DEL TURISMO SUL PIL REGIONALE

6,2%

 
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