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Newsletter del 30 Settembre 2013

Più professionisti con il bollino
di Barbara Bisazza

Aumentano le richieste di certificazione da parte dei professionisti «senza albo», che dallo scorso febbraio devono rispettare le norme della legge 4/13 sulle professioni non organizzate in ordini e collegi.
La legge, pensata soprattutto a tutela dei diritti dei consumatori per garantire la qualità della prestazione, non impone il conseguimento di una certificazione professionale, né l'appartenenza a una delle associazioni di categoria; ma, promuovendo l'autoregolamentazione volontaria e la qualificazione dell'attività svolta, sta spingendo molti professionisti a cercare di dotarsi di un «bollino di qualità», per affrontare con strumenti avanzati le sfide del mercato e la crescente sensibilità dell'utenza ai temi della sicurezza e della tutela dei propri diritti.
Dopo l'entrata in vigore della legge 4/13, tra febbraio e giugno sono state pubblicate dall'Uni (l'Ente nazionale italiano di unificazione) sei nuove norme tecniche per definire le figure professionali di patrocinatori stragiudiziali, fotografi, chinesiologi, comunicatori, naturopati e osteopati. Inoltre, l'iter è già avanzato anche per altre professioni, come per esempio tributaristi, counsellor, interpreti o clinical monitor.
Poiché la certificazione del professionista è un documento da vantare presso il cliente a garanzia della qualità della prestazione, è fondamentale che sia assegnata da un organismo di certificazione indipendente, imparziale e competente. Su questi tre pilastri si fonda l'azione di Accredia, l'Ente unico nazionale di accreditamento, che per la certificazione delle figure professionali ha accreditato 26 organismi (nel rispetto della norma Uni Iso 17024), i quali hanno rilasciato – alla data del 31 luglio scorso – quasi 81mila certificazioni ad altrettanti professionisti, attivi in una trentina di ambiti. La stragrande maggioranza sono figure tecniche dell'industria manifatturiera, come saldatori e addetti ai controlli; ma alcune centinaia di certificati riguardano amministratori di condominio, tributaristi, chinesiologi e naturopati (si veda la tabella). E presto si aggiungeranno fotografi, osteopati e patrocinatori stragiudiziali, i cui schemi di accreditamento sono stati approvati il 9 luglio scorso.
Accredia stima che per le figure professionali già dotate di norme Uni vi sia un bacino potenziale di oltre 60mila professionisti, che entro fine anno arriveranno a 100mila con le norme tecniche che verranno pubblicate nel frattempo. E all'orizzonte ci sono anche altre professioni per le quali è allo studio la norma Uni, tra cui cuochi, bioingegneri, investigatori e maestri di yoga.
«La certificazione fa parte di una logica molto business oriented – sottolinea Filippo Trifiletti, direttore generale di Accredia – un po' sganciata dai meccanismi tradizionali del titolo di studio conseguito una volta per tutte, del concorso, del posto fisso. Parliamo di un mercato del lavoro sempre più dinamico, in cui diminuisce l'occupazione stabilizzata e aumenta la richiesta di flessibilità, ma anche di competenza». Un mercato in cui la dimensione internazionale è sempre più importante. «Firmiamo accordi internazionali di mutuo riconoscimento – precisa Trifiletti – per muoverci in un mercato regolato da norme comuni. Un certificato con il bollino di Accredia è spendibile in tutta Europa e nelle economie più avanzate».
Ma come si fa a ottenere una certificazione di questo tipo, valida a livello internazionale? Innanzitutto, il professionista deve verificare che ci sia un organismo accreditato che ha lo schema della professione in esame; in tale ipotesi, deve allora fare espressa domanda all'organismo di certificazione; a quel punto, spesso gli viene richiesto l'attestato di partecipazione a un corso di formazione specifico, come pre-requisito al sostenimento di un esame, di solito suddiviso in una prova teorica e una pratica. Tra corso, esame e pratiche amministrative di varia natura l'onere economico può arrivare a qualche migliaio di euro, anche se le situazioni possono differire di molto a seconda della professione. La certificazione, inoltre, ha una durata che in genere varia dai 3 ai 5 anni, dopodiché è necessario sottoporsi a una rivalutazione più approfondita rispetto alle normali verifiche periodiche attivate dall'organismo di certificazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il quadro
I NUMERI

80.961 CERTIFICATI

I professionisti che hanno concluso l'iter con gli organismi accreditati

LA NORMATIVA

ACCREDIA
L'ente
Accredia è l'ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano
Il compito
Accredia deve valutare la competenza, l'imparzialità e l'indipendenza dei laboratori e degli organismi di certificazione che verificano la conformità di prodotti e servizi a norme tecniche o anche ordinarie
L'origine
L'ente è nato come associazione senza scopo di lucro nel 2009 dall'unione delle competenze di Sinal, Sincert, Sit e Istituto superiore di sanità. Opera sotto la vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, che rappresenta l'autorità nazionale referente per le attività di accreditamento. Accredia è membro dei network comunitari e internazionali di accreditamento e firma i relativi accordi di mutuo riconoscimento

I PUNTI SALIENTI DELLA LEGGE 4/13
Riferimento obbligatorio
Chiunque svolga una professione non regolamentata deve fare espresso riferimento agli estremi della legge 4/13 in ogni documento e rapporto scritto con il cliente, pena le sanzioni previste per le violazioni del codice del consumo
Le associazioni
I professionisti possono costituire associazioni professionali fondate su base volontaria, che devono promuovere la formazione permanente dei propri iscritti, adottare un codice di condotta, vigilare sulla condotta professionale degli iscritti e stabilire le sanzioni disciplinari
Lo sportello di tutela
L'associazione promuove l'attivazione di uno sportello di riferimento per il cittadino consumatore, dove rivolgersi in caso di contenzioso e dove ottenere informazioni sugli standard qualitativi
Le attestazioni
Le associazioni possono rilasciare ai propri iscritti un'attestazione relativa all'iscrizione del professionista, agli standard qualitativi, alle garanzie fornite, alla polizza assicurativa di responsabilità civile e alla eventuale certificazione Uni posseduta dal professionista (articolo 7)

 
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