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Newsletter del 29 Ottobre 2015

Nel mirino chi consiglia di non pagare

L’evasione internazionale finisce in cima all’agenda antisommerso nei principali Paesi dell’Unione europea. Le politiche allo studio spaziano da un rafforzamento dello scambio di informazioni tra Stati all’introduzione di nuove (e in alcuni casi durissime) sanzioni per i soggetti che “consigliano” operazioni finalizzate a eludere o evadere le imposte, passando per il rafforzamento dei controlli sul campo e tramite banche dati.

In Francia ci si è concentrati di recente nella tipizzazione delle casistiche “abusive”, nell’ottica di prevenire i possibili errori dei contribuenti. In particolare, per rendere più facile la vita ai cittadini e alle imprese, favorendo così la tax compliance e impedendo comportamenti fraudolenti, le autorità fiscali francesi hanno reso noto un elenco di 17 esempi di operazioni ritenute abusive, con l’indicazione delle sanzioni amministrative e penali comminabili. Nelle intenzioni del fisco francese, questi esempi dovrebbero consentire alle imprese o ai singoli di conoscere in anticipo i rischi che si corrono quando si utilizzano questi schemi e, nel caso di schemi già in atto, incoraggiare i contribuenti a non proseguire.

In Germania, oltre a prevedere nuovi sgravi e incentivi per lavoratori e famiglie, le autorità tributarie hanno messo a punto un pacchetto di misure fiscali finalizzate alla semplificazione, oltreché al contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscali.

Sul fronte della semplificazione, è stata prevista l’introduzione di dichiarazioni fiscali precompilate per tutti i contribuenti, a partire dal 2017, insieme allo sviluppo di un sistema di comunicazione telematica con l’amministrazione finanziaria.

Per contrastare l’evasione fiscale, invece, è stata prevista l’intensificazione degli scambi di informazioni con le autorità fiscali degli altri Paesi anche attraverso nuovi modelli. Inoltre, è stato previsto un particolare piano di controlli sugli intermediari finanziari: d’ora in avanti, sarà più semplice avviare indagini fiscali nei confronti di istituti di credito, compagnie assicurative e altri operatori finanziari qualora si abbia il sospetto che questi operatori suggeriscano particolari operazioni elusive o di evasione d’imposta ai propri clienti. Qualora, poi, a seguito di questi controlli venga accertato il suggerimento e l’adozione di pratiche elusive o di evasione, sono previste sanzioni durissime: provvedimento di chiusura di una sede periferica dell’istituto di credito coinvolto e, nei casi più gravi, ritiro della licenza.

Anche la Grecia ha messo a punto un robusto piano antievasione, basato soprattutto su controlli estesi ai conti correnti bancari di persone fisiche e imprese, al fine di sostenere gli sforzi avviati dal Governo per risanare le finanze pubbliche nazionali. In particolare, sono previsti controlli a campione su tutto il territorio mediante accessi mirati a imprese ed esercizi commerciali e locali per la ristorazione. È stata, inoltre, istituita una task force all’interno del ministero delle Finanze con lo scopo di effettuare controlli mirati a soggetti che operano in zone turistiche. Infine, sono state programmate verifiche finanziarie nei confronti dei contribuenti persone fisiche, attraverso controlli incrociati tra depositi su conti bancari e dichiarazioni dei redditi.

Le buone intenzioni devono però fare i conti con i limiti numerici del personale in grado di eseguire questo tipo di controlli.

Nel Regno Unito il Governo ha inasprito le sanzioni amministrative e penali previste per i reati di evasione fiscale e ha istituito una nuova fattispecie di reato (una sorta di danno all’economia britannica) per chi - persone fisiche e imprese – induce altri soggetti a effettuare operazioni elusive finalizzate al risparmio di imposta o all’evasione.

Infine, in Spagna il Governo iberico nel suo impegno di rinegoziare tutti quegli accordi che, a causa del nuovo contesto economico, hanno necessità di adattarsi al mutato quadro geopolitico internazionale. Così si sta provvedendo all’aggiornamento degli accordi bilaterali siglati con altri Paesi per rendere più incisiva la cooperazione amministrativa e, dunque, lo scambio di informazioni anche al fine di contrastare il riciclaggio.

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